Gela. I funzionari di Caltaqua, azienda che tra gli altri sistemi gestisce anche quello di sollevamento a ridosso di un vasto tratto di spiaggia sul lungomare, hanno escluso che lo sversamento individuato ieri potesse riguardare reflui non depurati. Secondo l’azienda si sarebbe trattato solo di acque meteoriche. Gli accertamenti e le analisi effettuate dai tecnici del Comune e dai militari della capitaneria di porto, allertati da Palazzo di Città, hanno dato esito del tutto differente. Lo sversamento denunciato ieri da alcuni bagnanti e dal presidente dell’associazione “Aria Nuova” Saverio Di Blasi, ha rilasciato “reflui urbani” non depurati e maleodoranti. Il tratto di spiaggia, con ordinanza del sindaco Lucio Greco, è stato interdetto. Dovrà essere Caltaqua a bonificare. Sembra più che probabile che quanto accaduto sia dipeso da un disservizio del sistema di sollevamento, che molto spesso, con le piogge, causa effetti molto gravi. Sono bastati pochi minuti di una precipitazione passeggera per produrre uno sversamento, che l’amministrazione comunale teme possa essere gravare sui bagnanti e su chi entrasse in contatto con i reflui.
Fino a quando l’area non verrà bonificata, il tratto rimarrà interdetto. Gli esiti della bonifica dovranno essere sottoposti a valutazioni, così da essere sicuri che non ci siano ulteriori conseguenze. Ieri, nonostante l’evidente chiazza, molti bagnanti hanno comunque continuato a permanere in zona. Da anni si attendono interventi che dovrebbero migliorare il sistema di sollevamento e tutto quello che gli gira intorno. Gli sversamenti di reflui in spiaggia e in mare, invece, continuano, producendo danni all’arenile, all’ambiente, al mare e certamente effetti poco “turistici”.