Sversamenti in mare, prescritti reati per operatori Eni: Confermato risarcimento

 
0

Gela. I reati sono prescritti ma i giudici della corte d’appello di Caltanissetta hanno confermato l’obbligo del risarcimento dei danni in favore delle parti civili. Così, Salvatore Lo Sardo ed Enzo La Ferrera, entrambi operatori Eni all’epoca

dei fatti responsabili della Soi 3, dovranno versare un totale di quarantacinquemila euro alle parti civili.
I due, in primo grado condannati a quattro mesi di reclusione, erano accusati di non aver adottato tutte le necessarie misure di salvaguardia per evitare lo sversamento di circa cento litri di crude oil dalla linea P2 della fabbrica Eni.
Idrocarburi che, stando all’accusa, si sarebbero depositati nelle acque del mare. In base al provvedimento emesso dai giudici d’appello, rimane confermato l’obbligo al risarcimento dei danni. Denaro che, a questo punto, dovrebbe finire nelle casse del comune di Gela, della provincia di Caltanissetta e dell’associazione Amici della Terra: costituiti, appunto, parti civili.
Salvatore Lo Sardo ed Enzo La Ferrera finirono davanti ai giudici del tribunale di primo grado perché, nel periodo dello sversamento contestato, rivestivano le cariche di responsabile generale della Soi 3 e di addetto alle manutenzioni. Furono i magistrati della procura e gli operatori della locale capitaneria di porto ad effettuare i rilievi e ad accertare lo sversamento d’idrocarburi.
Oltre all’ente comunale, tra le parti civili figurano la provincia di Caltanissetta, rappresentata dall’avvocato Filippo Spina, e l’associazione Amici della Terra, con il legale Joseph Donegani.
I due operatori, quindi, a seguito della prescrizione sopraggiunta, eviteranno qualsiasi conseguenza sul piano della condanna penale: dovranno, però, risarcire tutte le parti civili.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here