Gela. Accusato di un furto messo a segno all’interno di un’abitazione rurale di Spina Santa perché i carabinieri intervenuti ritrovarono nell’immobile una lettera d’assunzione a suo nome.
Per questa ragione, Angelo Meroni si trova sotto processo davanti al giudice Chiara Raffiotta. Il dibattimento è stato appena aperto e, davanti al magistrato, sono stati sentiti i carabinieri che intervennero dopo la segnalazione del proprietario dell’immobile, un commerciante locale.
“L’abitazione – hanno spiegato – era stata messa a soqquadro. Durante il sopralluogo, ci accorgemmo di una lettera d’assunzione, intestata ad un’azienda metalmeccanica, con l’indicazione di un nominativo, quello di Angelo Meroni”. Le contestazione mosse all’imputato, attualmente detenuto dopo la condanna per l’omicidio di Francesco Martines, sono state rigettate dal legale di difesa, l’avvocato Davide Limoncello.
“Quella lettera d’assunzione – ha detto l’avvocato – era del tutto generica. Solo in un spazio in bianco, precompilato, era riportato quel nominativo”. Durante la successiva perquisizione nell’appartamento di Meroni, i carabinieri non trovarono nulla della refurtiva. Nuovi testimoni verranno sentiti nel corso della prossima udienza.