Gela. “Un’altra opportunità di sviluppo strategico che viene negata alla città”. Il segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina coglie l’opportunità dell’appello pubblico di ieri per contestare ancora una volta le decisioni del governo regionale. Secondo alcuni gruppi politici e civici locali, la Regione avrebbe deciso di puntare su Marsala per il progetto dell’hub sul Mediterraneo, scartando l’area locale, nonostante una volontà politica che da anni spinge su quest’obiettivo, ad oggi senza grandi riscontri pratici. “Non mi stancherò di dirlo, perché sono i fatti che lo dimostrano – spiega ancora Di Cristina – il governo regionale del presidente Nello Musumeci si è accanito contro Gela. E’ sufficiente ricordare il caso dei soldi del “Patto per il Sud” definanziati o anche la recente vicenda della Condotta agraria tagliata”. L’opzione Marsala, che sull’eventuale hub farebbe venire meno le ambizioni del territorio locale, per Di Cristina ha inevitabilmente risvolti politici, sulla giunta Greco e su chi ne fa parte, essendo allo stesso tempo alleato di Musumeci a Palermo. I recenti scontri verbali con il deputato regionale forzista Michele Mancuso non sono per nulla messi alle spalle. “A questo punto non so cosa si inventeranno i vassalli di questo governo regionale – dice Di Cristina – che non perde occasione per declassare Gela”. Di Cristina e i dem locali hanno lavorato per l’incontro tra il ministro Giuseppe Provenzano e i sindaci del territorio, ieri saltato per improvvisi impegni istituzionali dell’esponente del governo Conte. Di Cristina, però, ne approfitta per sottolineare la forte volontà del ministro dem, suo riferimento politico romano, che ha appena concluso un’intesa con la Regione per la rimodulazione di almeno un miliardo di euro di spesa europea.
“Si tratta di fondi aggiuntivi, ulteriori rispetto a quelli già autorizzati – conclude il segretario dem – serviranno al sostegno per il reddito dei lavoratori e alle imprese, con prestiti a fondo perduto o a tassi agevolati. Viene garantito un rafforzamento dei fondi per gli ammortizzatori sociali, ma allo stesso tempo si prevede di finanziare il settore della sanità, con l’acquisto di sistemi fondamentali e più fondi ai presidi territoriali”. Un’intesa che probabilmente il ministro pensava di annunciare ieri ai sindaci e alle parti sociali, per tentare di mettere insieme un piano di rilancio complessivo del territorio locale.