“Successo per il porto? Schifani chieda scusa per i ritardi”, Lorefice: “Sperperato oltre un milione”

 
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Gela. Esultano per coprire inefficienze e lungaggini che ad oggi hanno bloccato gli interventi al porto rifugio. Il senatore M5s Pietro Lorefice da tempo segue la vicenda e più volte ha contestato l’inerzia regionale. La scorsa settimana c’è stato il via libera all’accordo attuativo e tutto passa nelle mani dell’Autorità della Sicilia occidentale, a partire da un progetto per i lavori che dovrebbe ammontare a circa quaranta milioni di euro. “Mentre vedo il presidente Schifani e i suoi sodali esultare per la firma dell’accordo attuativo sul porto, sento il dovere di alzare la voce e riportare la discussione su un binario più realistico – dice il senatore- prima di brindare, la Regione dovrebbe chiedere scusa ai cittadini gelesi per anni di lungaggini, ritardi e promesse non mantenute. Non sono state solo le correnti marine a insabbiare il porto ma l’incapacità e l’indifferenza dimostrate dalla politica regionale di Musumeci prima e di Schifani adesso, verso una città che ha sofferto troppo”. Come già fatto dal sindaco Di Stefano, Lorefice puntualizza che i circa quattro milioni dell’accordo con Eni sono fondi che spettano alla città e non sono una semplice benevolenza della multinazionale. “Sono il minimo risarcimento per il danno ambientale e sociale che la città ha subito. Non è l’Eni a fare un favore a Gela, ma è Gela che ha pagato a caro prezzo lo sviluppo altrui”, continua.

Secondo il senatore rimane aperto il fronte degli interventi effettuati fino ad oggi e che non sono serviti a molto. Ci sarebbe stato un vero e proprio spreco di denaro pubblico, per almeno 1 milione 700 mila euro. Chiede che le autorità preposte verifichino. “È ora di smetterla con i proclami trionfali e iniziare ad assumersi la responsabilità di ciò che si è tolto e non dato a Gela” conclude.

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