Gela. Le interlocuzioni su temi cruciali per lo sviluppo locale sono in corso. Il parlamentare Ars Salvatore Scuvera, anche ieri, era al tavolo insieme al sindaco e alle forze di governo della città, per cercare di formalizzare i passi da muovere e sbloccare così il protocollo destinato ai lavori del porto rifugio. Non ci sono pregiudiziali di appartenenza. “Sono temi regionali e io lavoro per questo – dice Scuvera – ha fatto bene il sindaco Di Stefano a convocare tutte le parti. Posso assicurare che la Regione e l’Autorità portuale hanno massimo interesse verso il nostro porto. Devo dire che la capitaneria sta facendo un ottimo lavoro, pure attraverso la possibilità che si realizzi un pennello più lungo che sia una soluzione provvisoria in attesa del completamento dei lavori. Entro fine mese, il governo regionale dovrebbe disporre il passaggio definitivo all’Autorità e ha già inoltrato comunicazione a tutte le parti e agli enti per confermare l’adesione al protocollo. Me ne sto occupando proprio in questi giorni”. Il sindaco Di Stefano, come abbiamo ricordato, si sta muovendo anche attraverso il parlamentare regionale FdI, nonostante il partito sia opposizione alla sua giunta. “Se i lavori per il porto partiranno sarà un successo per tutto il territorio – aggiunge Scuvera – non ci possono essere divisioni politiche”. L’esponente meloniano, coordinatore cittadino del partito, nelle prossime settimane convocherà i suoi. “Definiremo una programmazione politica per andare avanti – precisa – venerdì, invece, sul lungomare terremo un banchetto informativo, con tutto il partito”.
Scuvera è ben conscio che l’ingresso all’Assemblea regionale gli affida oneri politici notevoli negli equilibri dell’intero centrodestra locale. Fratelli d’Italia, che è opposizione alla giunta Di Stefano, alle amministrative ha supportato il progetto dell’ingegnere Grazia Cosentino. Il risultato finale non è arrivato e adesso si tenterà di ricostruire. “Chiederò ai partiti alleati di poterci incontrare”, conclude. Il centrodestra, in aula consiliare con una rappresentanza numericamente inferiore a quella del primo cittadino, proverà a rideterminare un’unità che le urne hanno fatto vacillare e probabilmente FdI dovrà ritagliarsi lo spazio che molti ritenevano potesse già avere nella coalizione elettorale.