Gela. Aveva preannunciato che avrebbe voluto fare chiarezza, anzitutto sul tema dei rifiuti. Il sindaco Lucio Greco, questa mattina, è andato a ruota libera, nella conferenza stampa di fine anno, con in mano documenti e numeri. Messaggi politici, anche piuttosto espliciti, ne ha fatti pervenire sia agli alleati che all’opposizione. E’ stato subito molto netto. “A differenza di certi segretari di partito, che dicono che questa amministrazione non ha fatto niente per mandare via Tekra – ha spiegato – posso solo confermare che sono state fatte due gare e altrettante procedure negoziate. Chi specula su questo tema, dice solo bugie”. I numeri li ha inanellati sul costo del servizio. Dai picchi (fino ad oltre 10 milioni di euro) registrati tra 2015 e 2017, si arriva ai 6 milioni 449 mila euro del 2021 (con la sua amministrazione che nel 2019 ha fatto registrare 5 milioni 949 mila euro e nel 2020 6 milioni). Numeri in discesa, anche per i servizi aggiuntivi. In questo caso, secondo i dati forniti dal sindaco, il picco si è registrato nel 2016, con più di 5 milioni di euro, arrivando invece ad un sostanziale 0 nel 2021 (con la sua amministrazione che inoltre ha fatto segnare 14 mila euro nel 2019 e poco più di 10 mila euro nel 2020). Per Greco, quindi, sui rifiuti il suo corso ha rimesso in linea i conti, tagliando anzitutto ogni servizio aggiuntivo. “La via che abbiamo intrapreso è quella giusta – ha detto – il servizio ancora non ci soddisfa, ma sicuramente i ritardi su quello nuovo non sono da addebitare al Comune di Gela. Abbiamo tutto il diritto di andare alla soluzione della gara, perché il servizio in house, deciso dall’assemblea della Srr4, con voto contrario del nostro Comune, sta già generando problemi, anzitutto per l’inquadramento dei lavoratori. Non siamo assolutamente isolati. Vado avanti fiducioso, sapendo che ci sono ancora molte cose da fare”. Anche a fine anno, l’appello è stato rivolto a Roma e Palermo. “Il governo nazionale e quello regionale devono aprire ai nostri progetti – ha spiegato – invito tutte le forze politiche ad impegnarsi in questo senso, ad oggi non ho visto grande interesse. Da parte nostra, invece, ci stiamo mettendo il massimo impegno e sono pronto al confronto su ogni tavolo, anche pubblico”. Se Roma e Palermo devono accendere i fari sulla città, anche gli alleati e le forze di opposizione, per il sindaco, non possono limitarsi ad una sorta di compitino politico. “Dico no all’odio e agli insulti, soprattutto se veicolati tramite social – ha continuato – tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione aiutino la città, soprattutto per costruire un futuro, che passa da un piano strategico che abbiamo programmato”. Greco ha fatto l’elenco dei progetti “sponsorizzati” dalla sua amministrazione comunale, così come dei programmi di finanziamento (dal Cis all’accordo di programma passando per strade come quella del polo dell’idrogeno). Negli ultimi giorni, si trova ancora per le mani pesanti tensioni, interne alla maggioranza. Partendo dalle vicende di Ghelas, non ha usato troppo politichese. “Su Ghelas, non faccio nessuna difesa d’ufficio – ha continuato – quando ci siamo insediati era a rischio liquidazione. Non siamo ancora riusciti ad individuare una soluzione per rimpiazzare i lavoratori andati in pensione. Non è stato fatto il lavoro che era stato previsto dagli uffici. La burocrazia comunale, verosimilmente, per carico di impegni o per altre ragioni, non è riuscita a lavorare, per come era previsto. Se ci sono forze politiche di maggioranza che vogliono esprimere le loro ragioni politiche su Ghelas, lo facciano. Chiedano una riunione e possiamo confrontarci. Il management può essere rivisto, non per demeriti, anche con un eventuale consiglio di amministrazione, se ci sarà un ampliamento dei servizi da affidare alla municipalizzata”.
L’avvocato ha fatto capire che dopo il rilancio amministrativo, da poco varato, tutto si sarebbe aspettato salvo che nuove polemiche interne. Non ha fatto riferimento a Forza Italia, ma chiaramente le considerazioni di ieri del coordinatore cittadino Vincenzo Pepe non sono passate in secondo piano. “Le fibrillazioni generano sfiducia nella città – ha spiegato – sono molto gravi, soprattutto dopo la verifica politica di poche settimane fa. Non è corretto e leale. Mi dispiace profondamente. Non trascuro i miei errori. Queste fibrillazioni vanno superate, perché sono nocive. E’ intollerabile che arrivino da alcuni settori della maggioranza”. Parole, probabilmente, destinate a tentare di spegnere sul nascere focolai di dissenso interno, a partire appunto dalle questioni che toccano Ghelas, ma non solo. Nessun passo indietro, però, sulla scelta civica e sulla necessità che si possano trovare soluzioni, che non necessariamente guardino a sigle di partito. Il progetto civico del 2019, nei fatti, lo considera ancora in piedi. L’avvocato ha rinnovato l’appello alla vaccinazione, davanti a dati in città “più che preoccupanti”.