Gela. “E’ ora di finirla con questo teatrino. Se ci sono responsabilità di ex manager della Ghelas, si facciano i nomi e si presenti una formale denuncia in procura”. Il segretario confederale dell’Ugl Andrea Alario, che da tempo segue la vicenda degli oltre settanta dipendenti della multiservizi, si rivolge a tutte le parti interessate, da quelle politiche a quelle manageriali. “Noi abbiamo già avviato il nostro percorso legale – continua – abbiamo dato mandato ad un avvocato. Riteniamo che il Tfr non versato per dieci anni sia appropriazione indebita ai danni dei dipendenti dell’azienda”. Il sindaco Lucio Greco ha apertamente criticato la gestione del manager Gianfranco Fidone e anche dalle fila della sua maggioranza si sono levate voci contrarie alla cura dell’amministratore, come quella del consigliere dem Alessandra Ascia. L’ex presidente dell’assise civica ha adombrato il sospetto che le azioni avviate da Fidone possano avere un’ispirazione politica. L’avvocato chiamato alla guida della società dal commissario Rosario Arena, però, tira dritto e chiede che il Comune copra un debito, verso Ghelas, da oltre tre milioni di euro, comprese le somme mai versate delle quote del Tfr.
“Fare chiarezza su quello che si è verificato fino ad oggi è molto importante – dice ancora Alario – Fidone ha presentato una serie di richieste e sta portando avanti il suo mandato. Noi siamo con i lavoratori e vorrei ricordare che, lo scorso luglio in prefettura, l’assessore Grazia Robilatte si era impegnata a darci risposte, di modo da convocare un nuovo tavolo entro il 15 settembre. Tutto questo non si è verificato, nonostante l’abbia detto alla presenza dei funzionari della prefettura. Non mi interessa dare responsabilità, ma se ci sono state delle violazioni vanno segnalate, senza altri ritardi. Noi siamo pronti a protestare, proclamando lo sciopero”.