Gela. “E’ molto facile gettare le colpe su di me e sulla mia amministrazione. Peccato, però, che il protocollo che abbiamo firmato continui ad essere difeso da tutti”.
“Si è perso solo tempo…”. L’ex sindaco Angelo Fasulo, all’indomani della direzione provinciale del Pd, traccia un bilancio provvisorio. “A due anni da quel protocollo – dice – si è perso soltanto tempo sia per quanto riguarda l’accordo di programma sia rispetto all’area di crisi complessa. Vorrei ricordare che la mia amministrazione riuscì, già tra marzo ed aprile dello scorso anno, ad ottenere il via libera dalla regione proprio all’area di crisi complessa. Da quel momento cosa è accaduto? Mossi&Ghisolfi ha rinunciato all’investimento, il guayule non si sa ancora dove debba essere coltivato, sento parlare di olio di palma che è ormai del tutto superato davanti ai biocarburanti. Tutto questo, purtroppo, è frutto del basso livello del dibattito”.
“Non siamo noi a mettere in discussione l’unità del partito”. Fasulo, comunque, non rinuncia neanche a rispondere al neo segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina che, nel corso della direzione provinciale e alla presenza del segretario regionale Fausto Raciti, ha chiamato tutti i democratici all’unità. “Di certo – conclude l’ex sindaco – non siamo noi che mettiamo in discussione l’unità del Pd. Purtroppo, si è scelto di eleggere un segretario delle tessere, con numeri del tutto difformi dalla realtà. Il Pd è il mio partito e proprio per questo abbiamo scelto di dar spazio alle idee e non ai numeri. Il nuovo congresso? Mi pare una soluzione che va proprio su una strada diversa da quella delle tessere”. L’ex sindaco, insieme a diversi suoi fedelissimi, fa parte dell’area renziana che ha deciso di non prendere parte al congresso cittadino, in apertura polemica con l’asse Calogero Speziale-Miguel Donegani.
