Gela. “Paghiamo trenta milioni di euro ogni sei mesi per quattro infrazioni contestate dall’Unione Europea sulla depurazione. Il problema è molto grave soprattutto in Sicilia”. Il presidente della commissione parlamentare che monitora il fenomeno degli illeciti sui rifiuti e ambientali ha parlato a conclusione del giro ispettivo condotto all’interno degli impianti di depurazione di Macchitella e al consortile in raffineria. “Abbiamo sentito anche la procura – dice il grillino Stefano Vignaroli – sono due impianti molto diversi tra loro. Siamo qui per raccogliere informazioni e probabilmente ritorneremo. Per la prima volta stiamo approfondendo la vicenda della depurazione delle acque”. In passato, diversi dirigenti locali di Caltaqua, l’azienda italo-spagnola che gestisce il ciclo idrico sul territorio, sono andati a processo per i presunti sversamenti illeciti dal depuratore di Macchitella, poi sottoposto ad interventi di ampliamento. La prescrizione ha fatto cadere gran parte delle contestazioni. Della commissione parlamentare fa parte il senatore grillino Pietro Lorefice, che già da esponente locale di Legambiente si è occupato della vicenda. Altri particolari non ne emergono.
“Al termine della ricognizione in Sicilia – ha aggiunto Vignaroli – redigeremo una relazione, da presentare in parlamento”. Sul caso rifiuti, ancora al centro di tante vicende a livello locale, Vignaroli non va oltre poche considerazioni. “Nella scorsa legislatura abbiamo fatto un’ampia relazione sul tema – ha concluso – in Sicilia, c’è una situazione critica per la gestione dei rifiuti e lo è tutt’ora”.
Per risolvere il problema invece delle solite passarelle che non portano a niente poiche il problema e cronico bisogna mettere a disposizione e in tempi brevi investimenti importanti e poi portare a termine i lavori basta.
Se poi invece di far prescrivere i reati qualcuno andasse pure n galera(allora significherebbe che non siamo in sicilia)