Studio sulle morti improvvise, la clinica Santa Barbara avvia la Syncope unit

 
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Gela. Nove unità operative della clinica Santa Barbara lavoreranno in sinergia per dare vita alla prima “Syncope Unit” in città. La seconda in tutta l’isola. Si tratta dello studio preventivo di patologie che sfociano con le morti improvvise.

Tra questi anche molti sportivi ignari di essere portatori di malattie ereditarie che sfociano con l’arresto cardiaco. Complessivamente sono 48 i centri sanitari certificati al trattamento della Syncope unit, di cui solo 16 sono dislocati nel centro sud dello stivale.

Il team polispecialistico della clinica Santa Barbara, coordinato dal cardiologo Salvatore La Rosa, si compone di: Sheila Collura (otorino), Giuseppe La Rosa (cardiologo), Emanuele Barberi (internista), Giuseppe Nibali (neurologia), Lilia Granvillano (geriatria e neurologia), Carmelo Zappulla (angiologo), Rocco Carfì (riabilitazione), Gladinoro Fava (fisiatra), Tiziana Giannone (endocrinologa).

Sarà a disposizione del paziente sincopatico, quello cioè che perde coscienza, e si pone come obiettivo la stratificazione del rischio.

La certificazione della Syncope Unit sarà rilasciata a fine mese a Roma, in seno ad un congresso sulla sincope, alla clinica Santa Barbara del rione Macchitella dalla società scientifica “Gruppo italiano multidisciplinare per lo studio della sincope” (Gimsi) presieduto da Giulio Masotti.

Il servizio coordinato da La Rosa, rilancia l’offerta sanitaria del territorio e si colloca tra le 48 eccellenze di tutta la nazione.

“Grazie ad un team polispecialistico – dice il cardiologo La Rosa – lavoreremo per individuare il fattore di rischio di ogni singolo paziente e scongiurare le morti improvvise. Sarà determinante stratificare i pazienti per determinare la categoria di appartenenza e differenziare tre precisi fattori di rischio, tra basso, medio e elevato”.

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