Gela. Il percorso burocratico è stato molto complesso e si è rischiato che potesse diventare ancora più tortuoso. Nelle ultime settimane, si è arrivati ad un’intesa, che adesso ufficializza il passaggio di gestione delle strutture portuali locali all’Autorità della Sicilia Occidentale, presieduta da Pasqualino Monti. Il progetto è piuttosto ambizioso e tocca l’idrogeno e l’hub per il gas naturale liquefatto, fattori portanti in una situazione internazionale di totale riorganizzazione delle fonti energetiche, dovuta al conflitto ucraino. In Regione, è stato sancito il percorso, che parte proprio dal passaggio all’Autorità della Sicilia Occidentale. Negli scorsi mesi, c’erano stati passi a vuoto nella corrispondenza tra Regione e ministero. L’assessore regionale Toto Cordaro e il presidente Monti hanno confermato l’intesa. A Palermo, alla firma, c’era il presidente della commissione consiliare urbanistica Vincenzo Casciana, su delega del sindaco. Non ha potuto partecipare il consigliere Carlo Romano, che è presidente della commissione mare. Casciana e il gruppo di “Liberamente” (del quale fa parte anche il consigliere Pierpaolo Grisanti) da mesi mantengono i contatti con l’assessore Cordaro, anche sul tema della portualità. Il sindaco Lucio Greco lo considera un passaggio strategico, anche sulla strada dei progetti da finanziare con Pnrr e Zes. E’ chiaro l’obiettivo di un polo energetico locale, che si affacci sul Mediterraneo, anche se prima di tutto bisognerà rendere efficienti sia il porto rifugio, insabbiato, sia il porto isola. Quelle locali entrano in un circuito di infrastrutture portuali, del quale fanno già parte Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle. Tra le linee strategiche, un porto canale con una sperimentazione volta a rifornire idrogeno e il porto isola per una piattaforma gnl, realizzata da Eni. Monti, anche nelle ultime settimane, ha richiamato l’importanza della collaborazione con la multinazionale, che ha in cantiere il progetto sul gas “Argo-Cassiopea”, visto come quello che potrebbe coprire quasi del tutto il fabbisogno nazionale. “Si è costruito un percorso che ha portato alla firma di un atto di concessione. Importantissimo il contributo dato dall’ assessore Toto Cordaro, con la firma dell’apposito protocollo d’intesa che, fatta salva la titolarità dei beni demaniali in capo alla Regione, prevista dall’articolo 32 dello Statuto Siciliano, disciplina il necessario passaggio di consegne all’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale – dice Casciana – e i rapporti tra gli enti coinvolti sotto il profilo della gestione demaniale, dell’esecuzione degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione e della realizzazione delle opere di innovazione e potenziamento infrastrutturale. La portualità è un settore strategico cui bisogna dare gambe per camminare. La città ha bisogno di infrastrutturarsi e occorre tenere dritta la barra in questa fase di trasformazione e di grandi opportunità. Si devono avere risposte veloci; semplificare è dunque la parola d’ordine. Grazie ai grandi spazi disponibili, all’enorme potenzialità di funzione, alla felice posizione geografica il porto, si può rispondere alla domanda dei grandi traffici commerciali, rappresentando uno dei poli per l’attività di transhipment del Mediterraneo. La città diventerebbe la porta di ingresso dal mare per una terra meravigliosa ed essendo porto di ingresso fa anche incoming turistico. Proprio la logica di sistema e le risorse che possono essere messe in campo determinerebbero un cambio di passo”. Per Casciana, gli effetti sul comparto economico locale potrebbero essere decisivi.
“Il porto di Gela all’interno dell’Autorità di sistema darà un’opportunità in più alle imprese garantendo prospettive di sviluppo e sostenendo processi di re-industrializzazione, promuovendo la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali con l’obiettivo di rafforzare il tessuto produttivo locale e attrarre nuovi investimenti, destinati anche a salvaguardare i livelli occupazionali stimolando la ripresa del tessuto produttivo in settori strategici. Per Gela è un’occasione importantissima – aggiunge Casciana – per la rinascita e lo sviluppo della città e del suo territorio. Un’opportunità che aprirà i tanto agognati sviluppi di valorizzazione turistica anche da diporto e potrà allargare ulteriormente gli orizzonti in quanto facendo parte di questa Autorità portuale si potrà accedere a progetti specifici in materia di investimenti e sicurezza e di sviluppo della stessa portualità turistica. Tra l’altro, non dimentichiamo che la struttura portuale di Gela oltre alla favorevole posizione geografica vanta la presenza di un’ampia area individuata come Zona economica speciale che può attrarre investimenti di una certa rilevanza. Infatti, nell’area mediterranea si concentra una buona parte del nostro interscambio marittimo e la Cina ha rivolto la sua attenzione sul sistema portuale mediterraneo come nodo di smistamento e ramificazione in Europa delle supply chain che corrono lungo la via della seta, che altro non è se non una filiera di porti connessi ad aree Zes di elaborazione delle merci”. A questo punto, si attendono i primi veri interventi, visto che il porto rifugio si è trovato davanti ad un brusco passo indietro per i lavori, con la necessità di un’ulteriore procedura di caratterizzazione, a causa del tempo trascorso infruttuosamente.