Gela. Normali vie cittadine o circuiti automobilistici? Se lo chiedono i residenti di alcune via della città che da qualche tempo vivono con l’incubo di essere “arrotati” all’uscita dalle proprie abitazioni.
Via Recanati, via Ettore Romagnoli, lungomare, via Venezia, solo per citarne alcune, sono tra le strade più pericolose da questo punto di vista. Tanti gli incendi stradali, a volte anche drammatici, che negli anni si sono verificati in queste strade. Pochi gli interventi per costringere gli automobilisti e i centauri gelesi a rallentare in zone particolarmente abitate e a rispettare i limiti di velocità imposti dal codice stradale.
In via Romagnoli, strada con asili e plessi scolastici, i dissuasori sono solo un lontano ricordo. Rovinati dall’incuria o estirpati dal manto stradale, la strada in questione è particolarmente invitante per improvvisate gare automobilistiche e per i tanti cittadini sempre di fretta (ah! questa vita frenetica!). Scrivere poi degli incidenti stradali sulla via Venezia sarebbe quasi banale, una sorta di roulette russa d’asfalto la trafficatissima via cittadina. Eppure basterebbe installare un autovelox funzionante 24 ore su 24 per limitare i danni a persone e cose, oltre a fare la felicità delle casse comunali ovviamente. Stessa cosa sul lungomare e la bretella Borsellino, quest’ultima sempre più corsia di accelerazione prima del gran premio della via Romagnoli.
Basta un attimo, insomma, per trasformare una strada in teatro di incidenti. Non esistono vie di fuga, safety car, cordoli, commissari di gara con le bandiere gialle. In città chi va veloce prima o poi sbatte, e non su muri di gomma.