Storie tese tra i dem, “gelo” con Morselli e spunta la commissione di garanzia

 
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Gela. E’ gelo assoluto tra il consigliere comunale Romina Morselli e la dirigenza del Pd. Tra pochi giorni, in consiglio comunale arriverà la terza mozione di sfiducia al sindaco Domenico Messinese e i democratici hanno scelto di appoggiare ufficialmente il fronte dei diciotto e l’anticipo della discussione all’assise civica. Un’accelerazione che non è piaciuta al presidente della commissione bilancio Morselli che si è dissociata dai suoi compagni di partito, attaccando la segreteria. Il consigliere ha accusato i dirigenti locali di voler stringere accordi con il centrodestra, distrugendo il partito e l’area del centrosinistra locale. Per ora, non ha deciso ufficialmente se lasciare il gruppo consiliare, anche se il divorzio sembra molto vicino.

Neanche la segreteria del partito si è espressa. La linea ufficiale fissata dal segretario cittadino Peppe Di Cristina è piuttosto semplice. “Chi non vota la sfiducia è fuori dal partito”. Non sono ammesse assenze strategiche in aula oppure eventuali incertezze o tentennamenti. Romina Morselli non ha escluso l’ipotesi di schierarsi tra gli indipendenti, qualora lasciasse il gruppo dem. Non c’è stato alcun chiarimento e del resto le dichiarazioni rese non fanno pensare ad aggiustamenti dell’ultimo momento. “Se in aula dovessero esserci posizioni in contrasto con quanto deciso dalla segreteria cittadina – dice Di Cristina – allora, verranno segnalate alla commissione di garanzia del partito e si prenderanno i relativi provvedimenti, compreso quello di espulsione”. L’addio della Morselli sembra più che una lontana ipotesi.

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