Stop al maxi parco eolico, il Tar blocca i provvedimenti rilasciati: le pale previste sulla costa tra Macchitella e Butera

 
0

Gela. Un netto stop all’iter del progetto che, almeno sulla carta, dovrebbe

condurre alla realizzazione di un maxi impianto eolico lungo il tratto di costa che da Macchitella arriva al territorio di Butera.

Il verdetto del Tar. L’alt è contenuto in tre diverse sentenze, appena emesse dai giudici del tribunale amministrativo di Palermo, che hanno accolto quasi per intero le richieste formulate dai legali di associazioni ambientaliste, comuni e dello stesso gruppo societario che possiede il Castello di Falconara, nei pressi del quale è prevista la realizzazione dell’impianto. I giudici amministrativi, infatti, hanno disposto l’annullamento del nucleo essenziale di autorizzazioni e provvedimenti rilasciati alla Mediterranean Wind Offshore, società ligure intenzionata a realizzare l’impianto. Nei ricorsi presentati contro l’iter amministrativo che ha condotto al rilascio di tutte le autorizzazioni, veniva soprattutto contestato il sì alla valutazione di impatto ambientale. “E’ lo stesso procedimento che ha condotto alla Via ad essere inficiato – si legge nella sentenza –  il che vizia, per l’effetto, nuovamente e sotto diverso profilo anche il provvedimento autorizzatorio, che è stato emesso sul presupposto del positivo superamento della verifica di compatibilità ambientale”. Nel rilascio delle autorizzazioni, quindi, ci sarebbero state troppe falle valutative.

“Travisamento dei fatti”. “Si osserva ancora che la Commissione Via Vas – si legge ancora -riconosce anche che “la costa antistante il parco in progetto è sede di iniziative turistiche, nonché luogo di villeggiatura nelle contrade di Manfria e Falconara”, che “le acque antistanti l’impianto sono normalmente frequentate per la balneazione” e che “in adiacenza all’area di progetto sono localizzati insediamenti turistici”, ma omette di rilevare che l’impianto eolico offshore dovrebbe essere collocato addirittura di fronte al Castello di Falconara e nulla dice quanto agli effetti negativi delle opere da realizzare, sulle attività turistiche della zona”. Non sarebbero stati considerati né i pareri negativi rilasciati dai tecnici degli enti locali né sarebbero stati coinvolti gli enti che gestiscono le zone a vincolo a ridosso delle quali ricadrebbe l’intera opera. “Del tutto contraddittorio appare quindi concludere nel senso della compatibilità ambientale del primo progetto – scrivono ancora i giudici amministrativi – e addirittura nel senso dell’esclusione dalla procedura di Via del progetto modificato, sulla base dell’erroneo presupposto che le modifiche fossero “non sostanziali e non rilevanti”. Invero, è l’opera finale nel suo complesso che, incidendo sull’ambiente, deve essere sottoposta a valutazione”. Per i giudici del Tar, quindi, le autorizzazioni rilasciate si baserebbero “su un palese travisamento dei fatti (per il mancato coinvolgimento nel procedimento della Soprintendenza del Mare) e sia viziata da difetto di istruttoria, macroscopiche contraddittorietà e vizi di motivazione (totale obliterazione dei rilievi dell’Arta e delle altre amministrazioni coinvolte che hanno reso pareri negativi), tali da rendere il giudizio finale sulla Via manifestamente illogico e, come tale illegittimo”. Ad opporsi alle autorizzazioni concesse alla società ligure sono state associazioni come Legambiente, Archeoclub e Triskelion, ma anche i comuni di Gela, Licata, Palma di Montechiaro e l’ex Provincia di Caltanissetta.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here