Gela. La momentanea chiusura della Stazione ferroviaria di Gela che vi abbiamo raccontato qualche giorno fa, ha suscitato rabbia e preoccupazione non solo tra i cittadini, ma anche tra i rappresentanti della politica locale.
Lo snodo ferroviario cittadino, nel quale ormai non arrivano né partono treni da diversi mesi ormai, a livello regionale è classificato come una delle 4 fondamentali stazioni di logistica intermodale in Sicilia, insieme a Palermo, Catania e Termini Imerese.
I treni, secondo le notizie che arrivano da Rfi, potrebbero tornare a partire dal prossimo dicembre ma, al momento, la chiusura prolungata rappresenta un problema non solo per le condizioni di isolamento della città, ma anche per la funzionalità dell’intera rete ferroviaria del sud dell’Isola.
I problemi per la stazione gelese partono da lontano, già dal 2011, con il crollo del ponte sulla linea Caltagirone-Gela e sottoposto ad un intervento di ricostruzione dieci anni dopo.
Un crollo che ha portato alla luce criticità in altri viadotti lungo la stessa tratta, obbligando le autorità a nuovi controlli e a progettare interventi strutturali più complessi del previsto. Dallo scorso 10 giugno poi l’ennesima interruzione ha complicato ulteriormente la situazione: a causa di interventi di potenziamento infrastrutturale, la circolazione ferroviaria tra le stazioni di Grammichele e Caltagirone è stata sospesa.
I lavori dovevano terminare lo scorso settembre ma si prolungheranno almeno fino alla prima settimana di dicembre così come conferma il sindaco Terenziano Di Stefano che ha contattato direttamente i vertici regionali del Dipartimento Trasporti della Regione.