Gela. Gli equilibri della Srr4, società che sovraintende l’intero ciclo locale dei rifiuti, dovrebbero essere più chiari a metà settimana, quando è fissata l’assemblea dei sindaci. Uno slittamento dovuto ad alcuni approfondimenti chiesti dal primo cittadino Terenziano Di Stefano e dal sindaco di Mazzarino Domenico Faraci, nel corso della precedente riunione. Bisognerà designare i componenti del cda, attualmente retto dal sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri. Chiaramente, nella gestione delle scelte non può passare in secondo piano il ruolo di Di Stefano, dato che il Comune di Gela ha le quote principali in Srr così come nell’Ato Cl2 in liquidazione. Il neo primo cittadino, durante la prima riunione, ha chiesto una serie di atti relativi al bilancio della Srr, che va votato sempre dall’assemblea.
Di Stefano lo ha confermato nello svolgimento della seduta di consiglio comunale che sabato scorso ha permesso di arrivare alla presa d’atto del Pef del servizio rifiuti e all’approvazione delle tariffe Tari. Vuole avere un quadro chiaro. Ora, si presenterà con maggiori consapevolezze sui numeri del sistema rifiuti locale: Gela ha un ruolo inevitabilmente di punta, sia per la vastità del territorio sia per la concentrazione dell’impiantistica, tutta collocata nel perimetro cittadino. La normativa non permette ai sindaci di città popolose come Gela di far parte del consiglio d’amministrazione della Srr4, appannaggio invece dei riferimenti istituzionali dei centri con popolazione non superiore ai quindicimila abitanti. Quello dei rifiuti, come dimostrato dal dibattito d’aula su Pef e Tari, rimane un nervo amministrativo da trattare con delicatezza e dalle scelte dell’assemblea della Srr4 si capirà quale linea verrà intrapresa, pure rispetto al capitolo tutto aperto dei rapporti, decisamente burrascosi fino ad ora, con la struttura commissariale dell’Ato Cl2 in liquidazione, ente che ha la piena disponibilità di alcuni asset, tra tutti il sistema di compostaggio (fermo da tempo), e di importanti rapporti in essere.