Gela. L’accordo sottobanco che ha fatto saltare gli equilibri al ballottaggio, dando la vittoria al sindaco Terenziano Di Stefano e alla sua coalizione? E’ questo il tema che sta incidendo tra le parti politiche locali e che sta avendo riflessi pure nella gestione dell’alleanza del primo cittadino. Ieri, il commissario della Dc Giuseppe Licata ha invitato gli strateghi del centrosinistra locale, individuati negli onorevoli Nuccio Di Paola e Calogero Speziale, a spiegare pubblicamente se fossero a conoscenza dell’intesa tra Di Stefano e l’ex meloniano Salvatore Scerra. “Accordi sottobanco? Mi viene da rispondere in un solo modo, non ragioniam di lor ma guarda e passa – dice schiettamente Speziale – prendano atto della sconfitta sonora. Avevano un impero a disposizione e non ce l’hanno fatta. Era come Davide contro Golia. Basta con questi complottisti, con questi cambiacasacca”. Per Speziale, il risultato è netto. “La città si è espressa e ha scelto un modello di amministrazione – conclude – non intendo dare seguito a queste tesi che si stanno susseguendo in modo strumentale. Una locuzione dialettale è molto attinente a questa vicenda, hanno perso i muli e ora cercano i capistri”.
Per uno dei dirigenti di più lungo corso del Partito democratico siciliano la vicenda è chiusa: la sconfitta del centrodestra è considerata la vera svolta in una competizione elettorale che all’inizio sembrava piuttosto sbilanciata proprio in favore del patto largo con Cosentino ma che alla fine ha dato il municipio all’alleanza di Di Stefano, con impronta soprattutto progressista e civica.
