Sparò contro l’abitazione dei familiari dell’ex fidanzata, in appello si valuta il concordato

 
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Gela. In primo grado, davanti al collegio penale del tribunale di Gela, venne condannato a sei anni e nove mesi di detenzione. Il giovane Kevin Canotto è ritenuto responsabile di tentato omicidio, lesioni, porto di arma e del ferimento di due cani. Sparò in direzione di un’abitazione, in contrada Zai. Per gli inquirenti, voleva uccidere per vendicare il fatto che la famiglia dell’ex fidanzata si era opposta a qualsiasi suo tentativo di riavvicinamento alla ragazza, che aveva deciso di lasciarlo. In appello, sarà valutata la possibilità del concordato, come indicato dalla difesa dell’imputato, sostenuta dal legale Davide Limoncello. Saranno i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta a verificare questa opzione. Canotto fece fuoco con una pistola, mai ritrovata. Per l’accusa, rischiò di colpire una giovane, cugina dell’ex fidanzata. Un altro familiare della ragazza, accortosi della presenza di Canotto che intanto stava sparando, cercò di bloccarlo mettendolo in fuga. L’imputato sparò pure contro due cani, che erano della famiglia, ferendoli. A seguito della condanna, la difesa si è rivolta ai magistrati di secondo grado.

I giudici del tribunale gelese hanno disposto il risarcimento dei danni per l’ex fidanzata e per i familiari (parti civili assistiti dagli avvocati Giuseppe Cascino e Maria Cascino), così come per il Partito animalista italiano e per l’Associazione nazionale per la tutela degli animali (con i legali Giusy Cauchi, Roberta Pagano e Giovanna Li Causi). Canotto, in dibattimento, riferì di aver precedentemente subito un’aggressione da familiari dell’ex. Una versione esclusa dalle parti civili. La giovane e la sua famiglia segnalarono invece di aver dovuto sopportare più volte le azioni violente e le ritorsioni di Canotto, che venne poi arrestato dai carabinieri.

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