Gela. Gli spari risalgono ad un anno fa. Due persone, in via Niscemi, vennero ferite da colpi di arma da fuoco. Fu un minore ad agire, da un’auto in transito. E’ attualmente davanti al gup del tribunale di Caltanissetta. Ammise i fatti già in fase di indagine. E’ accusato di tentato omicidio, con l’aggravante del metodo mafioso. Alla guida della vettura, invece, c’era il quarantaquattrenne Giuseppe Emmanuello. Nei suoi confronti, però, è stata esclusa l’aggravante mafiosa. Negli scorsi mesi venne arrestato e sottoposto alla detenzione in carcere. I pm della procura, adesso, hanno chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Dovrà presentarsi davanti al giudice a novembre. Così come il minore, anche lui ha confermato che si trovava in quell’auto, escludendo però qualsiasi intenzione di colpire o di uccidere. Non avrebbe saputo delle intenzioni del minore. E’ ritenuto comunque responsabile della disponibilità di armi e di lesioni, oltre che di tentato omicidio.
A seguito del giudizio immediato, la difesa, sostenuta dal legale Salvo Macrì, potrebbe optare per riti alternativi. I colpi vennero esplosi in pieno giorno nonostante la presenza di tanti avventori e in un tratto di strada tra i più trafficati. Secondo gli investigatori, non c’era solo l’intenzione di intimidire i feriti ma quella di uccidere: i coinvolti e le difese escludono questa ricostruzione.