Gela. La decisione del collegio penale del tribunale dovrebbe arrivare a metà marzo. Il ventenne Ruben Raitano, accusato di tentato omicidio, ha comunque scelto di rendere dichiarazioni spontanee in aula. Il giovane, un anno fa, sparò contro tre rivali, dopo un’accesa contesa, sorta da dissidi per la compravendita di un’automobile. Ad incastrarlo, anche se l’arma non è mai stata ritrovata, furono le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona di Settefarine. Difeso dall’avvocato Cristina Alfieri, ha ribadito di essersi armato solo dopo l’aggressione subita. I tre, infatti, l’avrebbero colpito durante una prima discussione, nei pressi di un bar. Il giovane ha sempre sostenuto di aver agito non per uccidere ma solo per difendersi.
Gli spari a Settefarine. Una linea, del resto, confermata dalla difesa. Un proiettile, probabilmente di produzione artigianale, si conficcò nel portasigarette che uno dei tre portava nella tasca dei pantaloni. Raitano, dopo alcune ore, venne individuato dai carabinieri del reparto territoriale e si presentò spontaneamente alla caserma di via Venezia.