Gela. I controlli nella sua azienda di autotrasporto, a conduzione familiare, vennero condotti per verificare ipotesi di lavoro nero. C’era il sospetto che alcuni viaggi dei mezzi venissero affidati ad operatori, contrattualmente non in regola. Gli ispettori, in più occasioni, fecero accesso nelle sedi societarie, in città. Nel corso di uno degli accertamenti, però, il titolare, Biagio C., avrebbe pesantemente minacciato uno degli ispettori. Una vicenda che ha portato a processo l’imprenditore, che ne deve rispondere davanti al giudice penale del tribunale. L’ispettore minacciato è stato sentito in aula e ha raccontato quanto accaduto. L’imprenditore, ora imputato, l’avrebbe seguito mentre lasciava la sede aziendale. Lo avrebbe apostrofato, facendogli capire, con tono minaccioso, che poteva rintracciarlo se avesse disposto sanzioni nei confronti della sua azienda. Momenti di forte tensione ai quali avrebbero assistito altri ispettori Inail, impegnati negli accertamenti.
Il titolare dell’azienda, difeso dal legale Giuseppe Cascino, in fase di indagine ha escluso le minacce. Con quelle frasi, secondo la versione della difesa, non alludeva ad eventuali ritorsioni ai danni di chi era stato delegato ai controlli. Una versione che ora è al vaglio del giudice.