Gela. E’ stato piuttosto lungo, questa mattina, l’esame testimoniale di uno dei carabinieri del Nas che si occupò di controlli e accertamenti su aziende del territorio, soprattutto impegnate nel settore caseario. Ha risposto alle domande del pm Mario Calabrese e dei legali di difesa, nell’ambito del dibattimento che vede a processo operatori di Asp, impiegati nel servizio veterinario. Secondo le contestazioni, avrebbero rilasciato sanzioni e provvedimenti di sequestro e distruzione di prodotti, in maniera arbitraria. L’ipotesi avanzata dagli inquirenti è che volessero solo danneggiare alcune attività. Il militare del Nucleo antisofisticazione ha passato in rassegna le modalità degli interventi e la disciplina in materia. Nella gran parte dei casi, proprio il Nas si muove insieme agli operatori del servizio veterinario per i controlli programmati nelle aziende e nei laboratori. L’indagine partì dall’approfondimento di alcune segnalazioni partite da titolari di attività che si ritennero danneggiati dai controlli. In aula, nel corso dell’istruttoria, un esercente di Butera spiegò di aver subito perdite enormi. Alcuni sono costituiti parti civili, con il legale Antonino Ficarra. Stessa scelta fatta da Asp. Per la difese, però, anche sulla base delle indicazioni fornite dal militare dell’Arma sentito in aula, sarebbe evidente che gli imputati non operavano per danneggiare. I controlli, secondo i difensori, venivano effettuati senza pregiudizi di sorta e in presenza di violazioni o anomalie si procedeva a far scattare le misure. Per l’accusa, invece, controlli frequenti solo su alcune attività sarebbero stati da collegare a presunte pressioni anche nella scelta di consulenti tecnici.
I legali di Antonio Cannizzo, Girolamo La Mensa, Luigi Farruggia, Giuseppe La Boria, Calogero De Simone e Cristoforo Domicoli, ritengono che quanto riferito sui controlli durante la testimonianza confermerebbe che erano effettuati in maniera oggettiva, senza alcuna volontà di danneggiare gli esercenti. Nel corso della prossima udienza, probabilmente saranno approfonditi i rapporti che uno degli investigatori avrebbe intrattenuto con un tecnico dei controlli. Ci sarebbe un’indagine aperta anche con la contestazione di corruzione. Tra i legali degli imputati, ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Antonio Gagliano, Sergio Iacona e Walter Tesauro.