Gela. Ad inizio settimana, ci sono stati lunghi minuti di forte tensione, all’interno del commissariato di polizia di via Zucchetto. Salvatore Azzarelli, che si era recato dagli agenti per adempiere all’obbligo di firma della sorveglianza speciale, ha sfondato una porta, pare dopo un diverbio con il poliziotto che si occupava del piantone. E’ stato bloccato e arrestato. Questa mattina, si è presentato davanti al giudice Giuseppe Tripi. L’arresto è stato convalidato, come chiesto dalla procura (in aula c’era il sostituto Ubaldo Leo). Sono stati sentiti alcuni dei poliziotti che erano presenti. La difesa di Azzarelli, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, ha però sottolineato che non si sarebbe trattato di un’azione deliberata, ma probabilmente causata da un disguido sull’orario della firma. Ci sarebbe stato un diverbio, fino a quando Azzarelli ha poi alzato i toni, forzando una delle porte di ingresso.
Dalla procura è arrivata la richiesta di conferma dei domiciliari, imposti all’arrestato. Il giudice, valutando anche quanto spiegato dalla difesa, ha invece optato per l’obbligo di dimora, coincidente con i vincoli già previsti per la sorveglianza speciale. Azzarelli dovrà ripresentarsi in giudizio nelle prossime settimane. E’ accusato di violazione della misura e di resistenza a pubblico ufficiale.