Gela. Come già riferito, nel pomeriggio era in programma un sopralluogo nell’area dei pozzi Pantanelli. Il sindaco Terenziano Di Stefano, il presidente Ati Massimiliano Conti, l’assessore Filippo Franzone e consiglieri comunali (Giuseppe Fava e Antonio Cuvato), hanno preso contezza dell’attività in corso per far affluire in città maggiori rifornimenti idrici. Sono due i nuovi pozzi che vanno verso l’avvio. “Uno sarà pronto entro sette-dieci giorni – ha spiegato Di Stefano – l’altro entro un mese”. Nell’arco di una settimana, la città dovrebbe avere fino a quindici litri al secondo in più, da integrare poi con i quantitativi previsti per il secondo pozzo. Allo stato, la dotazione complessiva, con tutte le fonti attive, si attesta intorno ai 138 litri al secondo. “Ne servono almeno 160 litri al secondo per avere forniture almeno a giorni alterni – ha precisato il sindaco giunto sul posto – riceviamo tante segnalazioni di persone disperate ma stiamo lavorando fin dal primo giorno”. Lunedì, si torna in prefettura per un nuovo incontro sul tema. “In quella sede ribadiremo la richiesta di maggiori quantitativi dal bacino del Ragoleto, attraverso Eni”, ha continuato Di Stefano che ha diffuso un messaggio video sui canali social.
Il sindaco ha avuto incontri con i riferimenti tecnici di Caltaqua e Siciliacque e ancora con il presidente dell’Assemblea territoriale idrica Massimiliano Conti, che si è messo a disposizione per cercare di risollevare i quantitativi destinati a Gela. Tra le altre fonti, Di Stefano insiste su Bubbonia e sul pozzo di contrada Giardinelli, in territorio vittoriese (ha avuto riunioni con il sindaco di Vittoria Aiello). La crisi idrica è difficile da arginare ma bisognerà individuare soluzioni durature, che ad oggi neanche la gestione privata di Caltaqua ha concretizzato.
Se siamo in questa situazione a parte a natura. E colpa dei nostri eroi politici che non hanno fatto mai funzionare le dighe e i dissalatori. Come è possibile che in un isola ci sono sto problemi. E la magistratura non ha fatto mai niente. I politici vecchi si dovrebbero dimettere per dignità riquadro i cittadini