Gela. Un intero condominio finisce a giudizio dopo la denuncia dei tecnici della società Caltaqua. Sono sette gli imputati, tutti residenti nello stesso stabile, accusati di una serie di furti d’acqua.
Un allaccio abusivo. In base alle contestazioni mosse dai magistrati della procura, gli imputati, difesi dagli avvocati Salvo Macrì e Sarino Pascolato, dopo aver subito il distacco delle rispettive utenze idriche avrebbero deciso di riallacciarle abusivamente. Gli operai di Caltaqua intervennero nello stabile a seguito del mancato pagamento di diverse bollette. Così, arrivò lo stop alle forniture idriche. Nonostante ciò, stando alle accuse, i condomini scelsero ugualmente di riallacciarsi alla rete idrica in maniera abusiva. La denuncia scattò quando venne accertato il nuovo allaccio non autorizzato. Così, partirono le indagini avviate dai magistrati della procura. Adesso, si è aperto il processo a loro carico. Davanti al giudice Chiara Raffiotta, le parti hanno inoltrato le rispettive richieste istruttorie. Parte offesa nel procedimento è proprio l’azienda italo-spagnola Caltaqua, titolare del servizio idrico integrato in città e nei comuni della provincia.
Caltaqua non si è costituita. Allo stato attuale, però, i legali del gruppo non hanno comunicato l’intenzione di volersi costituire parte civile nel procedimento penale appena avviato. I primi testi dovrebbero essere sentiti nel corso della prossima udienza. Le verifiche da parte dei tecnici di Caltaqua e i successivi approfondimenti dei magistrati partirono lo scorso anno e, adesso, sono arrivati al dibattimento. In base alla ricostruzione d’accusa, per evitare di non ricevere più le forniture idriche dopo il distacco per morosità, i condomini avrebbero deciso di riallacciarsi alla rete senza alcuna preventiva comunicazione e, soprattutto, senza aver pagato i canoni arretrati.