Gela. Mentre non si placano i confronti interni tra attivisti del Movimento 5 stelle all’indomani del commissariamento del meetup locale deciso dall’organizer Daniele Esposito Paternò, emergono nuovi particolari anche sulla revoca dell’incarico all’ex assessore Fabrizio Nardo.
Nardo in contrasto con i funzionari comunali. Un rapporto, quello tra il sindaco Domenico Messinese e uno dei tecnici di punta scelti per far parte della sua giunta, che non si lega solo al caso rifiuti o alla missione romana effettuata da Nardo alla ricerca di fondi per le bonifiche. Ci sarebbe di più. L’addio a Fabrizio Nardo, sostituito dal neo assessore Fabrizio Morello, si lega anche ad una serie di rapporti non positivi che l’ex esponente della giunta Messinese avrebbe intrattenuto con funzionari di Palazzo di Città. Secondo il sindaco, infatti, Nardo avrebbe sollevato dubbi sulla condotta di alcuni funzionari comunali soprattutto intorno alla questione rifiuti. Prima della revoca dell’incarico, con un comunicato ufficiale, l’ex assessore spiegò che “alcuni dirigenti hanno omesso, spero non volontariamente, di farmi avere dati molto importanti per affrontare il caso rifiuti e gestire i rapporti contrattuali con la Tekra”. Posizioni che avrebbero rafforzato il malcontento in giunta nei confronti dello stesso Nardo. Non è da escludere, come annunciato già negli scorsi giorni, che le ragioni del “divorzio” vengano sintetizzate in un provvedimento a firma del primo cittadino.
“Abbiamo chiesto al sindaco un maggior coinvolgimento”. Ma la polemica tra i cinquestelle continua a tenere banco. Daniele Esposito Paternò conferma il commissariamento del meetup e il gruppo consiliare grillino chiede spiegazioni al sindaco. “Escludo che ci sia una frattura tra il gruppo consiliare e la giunta – spiega il capogruppo a cinquestelle Sara Cavallo – abbiamo solo chiesto di essere coinvolti nelle decisioni adottate. Non gradiamo di essere messi da parte. La decisione di Daniele Esposito Paternò? Onestamente, non lo conosco”.
Il sit in contro le trivellazioni in mare. Tensioni, più o meno “virtuali”, mentre mancano pochi giorni al sit in contro i progetti d’esplorazione e trivellazione in mare. Tra i fautori della manifestazione, con la partecipazione di diversi parlamentari nazionali, ci sono i consiglieri comunali del movimento Simone Morgana e Virginia Farruggia. “E’ importante far conoscere le nostre ragioni alla cittadinanza – dice proprio Virginia Farruggia – da sempre sosteniamo che il mare vada sfruttato diversamente. Da quello che abbiamo potuto sapere, la giunta dovrebbe prendere parte alla manifestazione”. La tappa del tour “Giù le mani dal nostro mare” arriva mentre è in corso la trattativa sul piano d’investimenti Eni da 2,2 miliardi di euro: la gran parte dei quali sarà destinata proprio ad un vasto programma d’esplorazione e trivellazione in mare, compresa la realizzazione della piattaforma Prezioso K.