Butera. La fabbrica non esiste più: avrebbe dovuto assicurare, nell’ambito degli investimenti del contratto d’area, lavoro per almeno cinquanta operai. La BeC Confezioni, invece, si è letteralmente dissolta nel nulla.
Dopo la conclusione dell’iter burocratico, più di trenta lavoratori si ritrovano al punto di partenza. Per alcuni di loro, addirittura, è a rischio la mobilità, a causa dell’assenza dei requisiti richiesti.
Anche il sindacato può fare poco davanti alla tappa finale di un’avventura mai del tutto decollata.
Ai dirigenti palermitani del gruppo, stando ai dati legati al contratto d’area, sono stati assegnati fondi per oltre un milione di euro. Alle loro dipendenze operavano, quasi esclusivamente, donne.
L’azienda si ritrova in liquidazione e anche gli ammortizzatori sociali per le operatrici rischiano di non aver troppo futuro. Adesso, l’unica loro speranza si chiama sussidio di disoccupazione.
Le possibilità di una ripresa dell’attività sono ridotte al lumicino. Gli imprenditori che avevano tentato la sortita nell’area industriale non sembrerebbero intenzionati a ripartire.
Intanto, anche importanti macchinari utilizzati per la produzione sono stati trasferiti altrove: un segnale che l’avventura si è definitivamente conclusa.