Gela. Centotrenta lavoratori in esubero nell’organigramma della Smim impianti: è una delle prime conseguenze legate al recente esito della gara d’appalto per i contratti quadro di manutenzione all’interno della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. La storica società ligure non è riuscita a conseguire il rinnovo dei lavori nel settore manutenzione.
La gara, invece, è stata vinta dalle società locali Sicilsaldo ed Ergo meccanica per un importo complessivo di circa quaranta milioni di euro in tre anni.
“Aspettiamo risposte sia dal sindacato che dalla raffineria – dice l’amministratore del gruppo Giancarlo Barbieri – sicuramente le due società risultate vincitrici avranno bisogno di personale. Siamo sicuri che assorbiranno le migliori maestranze ma rimaniamo preoccupati per tutti gli altri”.
I centotrenta operai in esubero sono quelli che il gruppo ligure impiegava tra gli impianti dello stabilimento Eni. Gli amministratori Smim hanno già dato comunicazioni ai rappresentanti sindacali del settore.
“Per decenni abbiamo garantito le manutenzioni degli impianti in fabbrica – conclude il manager della Smim – adesso il contratto è stato affidato a due imprese che non hanno mai lavorato in raffineria. Hanno presentato offerte migliori rispetto ad altri concorrenti perché non hanno mai dovuto affrontare costi inattesi come quelli legati all’assunzione di personale in esubero da altri imprese dell’indotto. Di certo, nel tempo abbiamo assicurato posti di lavoro anche oltre le nostre effettive esigenze contrattuali”.