Gela. “Sono sereno e pronto a chiarire la mia posizione nei prossimi giorni. Quel che è stato detto non sta né in cielo né in terra”. L’imprenditore Carmelo Turco, tirato dentro l’indagine che ha visto l’arresto del vertice di Confindustria siciliana Antonello Montante e di esponenti delle forze dell’ordine, ha voluto anticipare quel che sarà la sua posizione. E’ tra le trenta persone indagate accusate tra l’altro di finanziamento illecito ai partiti.
Riguardo il presunto favoritismo ricevuto dalla Guardia di Finanza in occasione di accertamenti fiscali ha spiegato in una nota che “quell’accertamento fiscale, effettuato alla mia impresa dalla Guardia di Finanza, ha comportato contestazioni di violazioni e conseguenti sanzioni per un ammontare di circa mezzo milione di euro. Ovviamente quell’atto è stato impugnato ed il relativo contenzioso è ancora in corso. Il dato è così eloquente che si commenta da sé circa il corretto operato di tutti i soggetti interessati. Per il resto sono sereno e pronto a chiarire la mia posizione nei prossimi giorni.”
Anche sui presunti finanziamenti all’ex governatore Crocetta Turco è pronto a dimostrare che non ha dato mai soldi in nero. Ed anche riguardo la sua posizione di privilegio in Eni risulta a suo dire assolutamente poco attinente alla realtà, atteso che la Turco Costruzioni è impresa che opera dentro l’Eni da 50 anni. Tutte cose che spiegherà al magistrato quando sarà chiamato a comparire.