Gela. “Nessuno ha estromesso l’ex segretario Guido Siragusa. Lui e altri sostenitori della Schlein si sono invece messi da soli fuori dal partito”. Giuseppe Orlando, tra i dirigenti storici del Pd locale, sostiene il nuovo corso del commissario Giuseppe Arancio. “Per almeno undici mesi abbiamo chiesto a Siragusa di avere un confronto aperto che però non c’è mai stato – sottolinea Orlando – ora sta diventando lapalissianamente prevedibile. Sfugge costantemente al confronto e si limita a spiegare solo i suoi perché”. Il dirigente dem non vede affatto un partito dominato dalle decisioni del componente della direzione nazionale Peppe Di Cristina. “Sembra quasi che lo sogni anche durante la notte – dice ancora riferendosi alle critiche mosse da Siragusa – è il suo unico termine di confronto, anche se per ragioni lavorative si trova fuori dalla Sicilia”. Uno dei pezzi dello zoccolo duro dem, inoltre, non sembra per nulla temere ripercussioni politiche rispetto all’eventuale candidatura a sindaco dell’ex parlamentare Ars Miguel Donegani. “Non è una candidatura preconfezionata ma frutto di una progressione evolutiva in costruzione del gruppo “PeR” che va avanti da quattordici-quindici mesi e come tutte le proposte di candidatura sarà sottoposta, a tempo debito, alla direzione locale del Pd”, precisa. Orlando non esclude che lo strappo di Siragusa, che non ha partecipato alla prima direzione indetta da Arancio, sia da collegare “all’incapacità di predisporre una lista per il 2024”. “Molto più semplice – aggiunge – starsene nel limbo e contestare metodicamente solo a danno del partito ma con quale fine?”. L’esponente dem è convinto invece che un dialogo interno passi dagli organismi di partito.
“Alla direzione c’erano tutti i dirigenti locali e il presidente provinciale Massimo Arena. Il segretario Bufalino era assente solo per impegni istituzionali – conclude – non sono mancati Francesco Di Dio della direzione provinciale e Giuseppe Fava, che ha fatto parte della segreteria di Siragusa. Che paura ha l’ex segretario?”. I dirigenti della prima ora si schierano con Arancio e non sembrano per nulla ostili alle scelte di Di Cristina e Donegani, in attesa di valutarle con attenzione attraverso gli organismi di partito.