Gela. Una giunta comunale e un sindaco non in grado di gestire la crisi connessa all’emergenza Covid, come ha dimostrato il consiglio monotematico di giovedì. L’esponente di Fratelli d’Italia Sandra Bennici ritiene che l’amministrazione comunale non abbia affatto il polso della situazione e non sia in grado di programmare la cosiddetta fase due. “Si è compreso che questa non è l’amministrazione della svolta, quella intenzionata a volare alto per affrontare le ardue sfide di questo tempo – dice il consigliere – ma è ridotta alla richiesta di donazioni e offerte di derrate, perché i banchi alimentari e le organizzazioni caritatevoli hanno comunicato che ormai le scorte sono in esaurimento. La questione Covid-19 è diventata una scusa, perché il programma dell’amministrazione doveva prevedere un piano economico esecutivo per far fronte ad una crisi sociale già in atto”. Bennici, che quasi si fa portavoce delle considerazioni di buona parte del gruppo di opposizione, è fortemente preoccupata dalla possibilità, ritenuta piuttosto concreta, di perdere altri finanziamenti per opere strategiche. “Una buona idea che attendevamo di carpire dalla sua amministrazione poteva riguardare l’impegno a non perdere più i soldi avuti in eredità dalle precedenti amministrazioni, come i famosi 33 milioni definanziati dai rappresentanti regionali della sua stessa coalizione. Un’altra bella notizia poteva essere che l’amministrazione Greco si fosse impegnata a bruciare tutti i tempi per le gare d’appalto dei progetti esecutivi già finanziati – aggiunge – così da attivare nel mercato quel circuito economico che solo la realizzazione di opere pubbliche può generare. In realtà, come poteva dirlo se non ha nemmeno saputo organizzare la piattaforma informatica per l’esecuzione delle gare di opere pubbliche, che sono già in lizza per essere definanziate come le altre. Altra buona notizia poteva essere l’impegno che entro una data precisa tutti i decreti di finanziamento sarebbero stati integrati con i rispettivi progetti esecutivi per immettere liquidità nel tessuto economico locale, con più occupazione per le maestranze”. Tutti punti che Bennici considera inevasi, non condividendo il fatto che il sindaco abbia imputato le responsabilità dei pesi finanziari che azzoppano l’ente a chi l’ha preceduto sulla poltrona di primo cittadino.
“Gioca ormai solo allo scaricabarile. I debiti sono responsabilità delle precedenti amministrazioni comunali ed il governo nazionale è ingrato perché non trasferisce gli aiuti necessari a fronteggiare la situazione. Ogni amministrazione di governo ha il diritto-dovere di programmare le attività da porre in essere per cercare di affrontare tutti i nodi critici, compreso nell’immediato anche quello della crisi Covid – conclude – Greco ha alzato le braccia affermando che senza i soldi delle royalties la città rischia il default perché quelle somme, che in altri Comuni vengono utilizzate così come stabilisce la legge per le attività produttive, qui vanno usate per la gestione ordinaria”.
Il potere logora a chi non ce l’ha.
E ve ne state accorgendo ora? Purtroppo mi dispiace per quei gelesi che ancora credono a Babbo Natale. Nel 2007 ci fu un certo Crocetta che ha ottenuto l’acqua della diga Dirillo a discapito della raffineria per portarla nelle case della gente di Gela. Fu acclamato talmente tanto che nel 2012 fu rieletto col 73% di voti. Osanna a Crocetta si gridava in città, ma ancora oggi, nel 2020, l’acqua manca. Mi sembra un altro puparo questo sindaco, capace di abbindolare la gente, ma di fatti non si vede nulla.
buona quarantena a tutti