Gela. I civici di “Una Buona Idea” la loro struttura interna l’hanno già ben definita, giocando parecchio d’anticipo rispetto a molte altre forze politiche. In questa fase, il gruppo è concentrato su ciò che sta accadendo a Palazzo di Città. Ieri, l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, tra i fondatori del movimento, ha richiamato la circolare regionale che sul tema delle variazioni di bilancio per i progetti (scoglio di non poco conto per l’amministrazione comunale) apre ad un intervento diretto della giunta. Gli stessi civici, con i consiglieri Davide Sincero e Rosario Faraci, hanno chiesto degli approfondimenti prima che si torni in aula, lunedì prossimo. “Al momento, nonostante la richiesta formale, non mi risulta alcun incontro fissato dal sindaco – dice Sincero – una proposta l’abbiamo fatta e onestamente mi aspetto che venga esaminata. L’amministrazione comunale non può pensare che l’assise civica serva solo quando c’è bisogno di avere voti. Una delle debolezze di questa amministrazione, fin dall’inizio, è stata la tendenza a non propendere mai per un coinvolgimento dei consiglieri, che spesso invece possono offrire contribuiti importanti. Ha proceduto così anche per il piano di riequilibrio. Andrà a finire, come spesso capitato, che il sindaco, magari proprio lunedì, ci dirà che non ci sono altre soluzioni sulle variazioni di bilancio e che quindi bisognerà votarle per non arrecare nocumento finanziario all’ente comunale. Questo però non è il metodo giusto soprattutto perché anche gruppi consiliari che sostengono il sindaco hanno manifestato forti incertezze sul tema”. I civici non si sono mai tirati indietro seppur siano ormai all’opposizione della giunta. Fanno parte di quel drappello di “responsabili” che spesso ha dato il sigillo necessario ad atti che altrimenti l’amministrazione non avrebbe avuto possibilità di portare avanti. Ragion per cui, il centrodestra intransigente non li vede per nulla di buon occhio. “Le accuse del centrodestra si fondano su mere polemiche prive di significato vero – dice ancora Sincero – noi non abbiamo salvato il sindaco. Durante il primo voto sulla sfiducia decidemmo di dare una possibilità alla città. La Corte dei Conti infatti aveva concesso una proroga. Nel corso della seconda seduta, invece, non si arrivò a votare la mozione di sfiducia, con il sindaco che si dimise. Le polemiche sono strumentali e con finalità elettorali”. Tra le fila di “Una Buona Idea”, Sincero non ha mai nascosto, su un piano più politico, di avere parecchia attenzione per l’evoluzione del centrosinistra cittadino. L’avvicinamento ad “Una Buona Idea” di un gruppo di dem che non si rivede più nella guida locale del partito è un passo al quale guarda con favore. “Per il nostro movimento può essere un arricchimento politico – sottolinea – conosco molti degli esponenti che potrebbero decidere di aderire al nostro progetto e devo dire che apporterebbero valore aggiunto. Con l’ex segretario cittadino del Pd Guido Siragusa si era instaurata una proficua collaborazione sui temi e ha dimostrato di avere lungimiranza”. Per Sincero, insomma, nulla osta ad un’adesione che potrebbe avere un importante valore politico per lo sviluppo del progetto civico e incidere sugli equilibri dell’area di centrosinistra.
La dirigenza di “Una Buona Idea” ha già avuto confronti con gli stessi dem (ora attraverso il commissario Giuseppe Arancio) e con i grillini del Movimento cinquestelle. I civici stanno sondando le intenzioni di un’area politica che magari possa avere confini più larghi. In serata, gli esponenti del movimento hanno incontrato i rappresentanti di “Progressisti e rinnovatori”, il laboratorio politico fondato dall’ex parlamentare Ars Miguel Donegani. Allo stesso tavolo, c’erano i dirigenti civici e quelli di “PeR”. Temi comuni ci sono e possono essere sviluppati. I civici tengono però a ribadire che non rinunceranno alla loro conformazione fuori dai partiti e dai cardini di una ristretta cerchia politica. Veti non ne vogliono né intendono imporne. Tra “Una Buona Idea” e “PeR” si è sciolto il ghiaccio che sembrava potesse diventare eterno dopo l’intervento di Donegani, nel corso dell’assemblea del partito della scorsa settimana. L’ex deputato regionale ha espressamente detto no a qualsiasi ipotesi di dialogo con “cuffariani e lombardiani”. Il muro alzato davanti all’Mpa potrebbe diventare dirimente rispetto alle mosse dei civici, da sempre in sintonia con gli autonomisti. “Veti non ne imponiamo a nessuno né siamo intenzionati ad accertarne – ribadisce Di Stefano – lo abbiamo spiegato nel corso dell’incontro. E’ evidente che nei due movimenti ci sono aspirazioni che andranno valutate nel confronto tra tutti i gruppi che intendano condividere un progetto, ribadisco non imperniato su veti”.