Gela. Simona ed Enea sono stati più forti delle fiamme. Il piccolo è nato ad inizio agosto dopo che la madre, la giovane Simona Martorana, ha dovuto patire le gravi conseguenze dell’esplosione al mercato rionale di via Madonna del Rosario. Trasferita d’urgenza al centro grandi ustionati di Palermo, per più di trenta giorni è stata monitorata, notte e giorno, dai medici, che l’hanno sottoposta a delicati interventi chirurgici. La terribile violenza di quell’esplosione, che ha già fatto due vittime, avrebbe potuto spezzare il sogno di vita anche del piccolo Enea Papaleo, figlio di Simona e del carabiniere Vincenzo Papaleo. Invece, dopo essere stata dimessa dal centro palermitano e nonostante una riabilitazione ancora da completare, Simona ha voluto con tutte le sue forze mettere alla luce il terzo genito e così è stato.
Ha affidato la sua immensa gioia di madre anche alle righe pubblicate sulla pagina facebook, che condivide con il marito, sempre a suo fianco e appena decorato per un altro atto di coraggio risalente ad otto anni fa. Simona si è voluta esporre pubblicamente, dopo aver sconfitto il fuoco. “Avevo paura di tutto che mi circondava – scrive – avevo paura, paura delle reazioni del mio corpo quindi di non farcela come le altre due volte, i dolori passati mi avevano fatto intimorire, la paura mi stava fregando, ma potevo mai arrendermi per dare alla luce proprio te?”. Una presa di consapevolezza della vita che batte la morte, incastonata tra le foto dei piedini del piccolo Enea. Lui e Simona sono stati più forti delle fiamme e dell’incubo delle vite spezzate.
