Simbolo di rinascita e fede, la facciata di San Sebastiano a Caltanissetta aveva un altro colore che non immagini

Chiesa di San Sebastiano a Caltanissetta: barocco urbano, passo storico del 9 luglio 1943 e un curioso furto-ritrovamento miracoloso.

A cura di Redazione
18 agosto 2025 15:00
Simbolo di rinascita e fede, la facciata di San Sebastiano a Caltanissetta aveva un altro colore che non immagini - Foto: Fscarfia06/Wikipedia
Foto: Fscarfia06/Wikipedia
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Nel cuore storico di Caltanissetta, proprio di fronte alla Cattedrale e alla celebre Fontana del Tritone, sorge la Chiesa di San Sebastiano, simbolo di rinascita e fede. Fondata nei primi anni del Cinquecento come voto per la liberazione dalla peste, ha conservato nel tempo la sua funzione devozionale e urbana, arricchendosi di un’impronta barocca unica grazie al rifacimento della facciata tra ‘800 e ‘900. Un edificio che riflette la resilienza di una comunità e cela una curiosità architettonica e storica sorprendente.

L'origine e la trasformazione barocca

Sorta attorno al 1500 per volontà popolare in segno di ringraziamento a San Sebastiano per aver liberato la città dall’epidemia di peste, la chiesa fu demolita nel 1664 per motivi statici e ricostruita nello stesso luogo, assumendo un aspetto più solenne e ampio. Nel 1711 l’edificio fu ulteriormente allungato per valorizzare la piazza e accogliere una comunità sempre più numerosa.

Nel tardo Ottocento, l’architetto Pasquale Saetta disegnò una facciata eclettica con colonne doriche, ioniche e corinzie, collocate su tre livelli: Dorico in basso, Ionico al centro e Corinzio in alto, un “smontabile architettonico” di rara eleganza.

Piazza Garibaldi e la sua coreografia urbana

La chiesa fronteggia direttamente la Fontana del Tritone e la Cattedrale, creando un suggestivo trittico urbano. La scalinata di ingresso e la cancellata delimitano uno spazio sacro all'aperto, incorniciato da colonne monumentali e statue. L’insieme architettonico conferisce a Piazza Garibaldi una teatralità urbana di ispirazione barocca, enfatizzata dalla luce che filtra tra le colonne. È il cuore visivo della città storica.

Arte sacra e riti popolari

Nel suo interno, San Sebastiano custodisce altari dedicati a santi secondari, elementi architettonici d’epoca, e una pisside ritrovata dopo un furto nel 1829, che generò una festa cittadina: le campane suonarono a festa per il ritrovamento delle ostie miracolose.

Affonda le sue radici in una tradizione devozionale antica: nei secoli passati era la chiesa dei macellai, un riferimento sociale e commerciale per il quartiere. Oggi conserva quel valore carismatico e spirituale, pur restando poco valorizzata nel turismo locale.

Curiosità

La facciata di San Sebastiano a Caltanissetta non era sempre color pietra: i documenti storici attestano che, appena completata a fine ’800, sfoggiava tinte celeste chiaro e rosso chiaro, una scelta cromatica d’ispirazione spagnola oggi scomparsa sotto i restauri successivi. 

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