Gela. L’intero territorio provinciale, nei mesi, ha patito le conseguenze non solo della siccità ma anche di una gestione di risorse e infrastrutture non ottimale. Il “Forum acqua bene comune” si rivolge direttamente al presidente dell’Assemblea territoriale idrica Massimiliano Conti, chiedendo che si attivi affinchè il governo nazionale e quello regionale possano dichiarare lo stato di calamità naturale per il territorio. “La siccità ha determinato la conseguenza della mancata distribuzione dell’acqua con danni economici notevoli sia per le famiglie sia per le attività economiche. Attualmente – spiegano il geologo Giuseppe Firrone e Antonino Surace – nella zona di Caltanissetta sono stati realizzati pozzi che permettono di avere acqua potabile con turni di sei giorni. La situazione deve essere affrontata per fare interventi urgenti e concreti, a fronte di una crisi idrica che sta soffocando le famiglie e le attività economiche”. A Gela, progressivamente, l’emergenza piena è rientrata, con lavori che hanno rafforzato i pozzi di approvvigionamento. E’ in corso, inoltre, l’intervento di sostituzione della rete San Leo, tra le più vetuste. Tutto è monitorato dall’amministrazione comunale. Gli esponenti del Forum pongono la necessità di riattivare il percorso per investimenti molto importanti.
“Gli investimenti per interventi sulle dighe, sugli invasi idrici, sulle condutture, per la raccolta di acque piovane, per le acque reflue e per gli investimenti in favore degli agricoltori, possono essere coperti con il Fondo sviluppo e coesione, per 338 milioni di euro e ripristinando un progetto redatto da Sicilacque per 75 milioni destinato alla diga Ancipa. Sono somme inserite nel Pnrr che non sono state impegnate per mancanza di documentazione”, aggiungono. Il Forum infine chiama a raccolta tutta la deputazione e i commissari dei Liberi Consorzi dei territori toccati dagli effetti nefasti della siccità.