"Si perdono posti di lavoro in tutto il comparto industriale", Catalano: "Area crisi consenta nuovi investimenti"
Il tavolo attivato dall'amministrazione proseguirà a livello regionale, così come da impegno assunto proprio oggi
Gela. Le alternative a Eni sono essenziali per evitare l'ennesima emorragia di posti di lavoro, nel tessuto economico locale. I riferimenti della Cgil, attraverso il componente della segreteria provinciale Rosario Catalano (che già guida la Filctem), hanno lanciato un monito, nel corso del tavolo tenutosi in municipio, con al centro l'area di crisi, a oggi ancora priva di effetti concreti. “In occasione della riunione per l'area di crisi complessa promossa dall'amministrazione comunale, la Cgil ha espresso preoccupazione per la perdita di posti di lavoro su tutto il comparto industriale, che avviene in maniera sistematica man mano che si completano i lavori del protocollo del 2014 per la riconversione della raffineria e di tutte le utilities a essa connesse”, spiega Catalano. Il tavolo attivato dall'amministrazione proseguirà a livello regionale, così come da impegno assunto proprio oggi. “La Cgil ha sollecitato tutti gli attori coinvolti nel protocollo, a promuovere le iniziative necessarie utili a insediare nuove attività e nel caso nuove aziende, con l’obiettivo di ricollocare tutti i lavoratori che hanno perso il posto e di attuare politiche di riqualificazione delle maestranze laddove necessario; l’avere ricevuto la disponibilità di un tavolo regionale e di uno di coordinamento nazionale, per accelerare la verifica dei progetti necessari, lo riteniamo un passo in avanti”, aggiunge il sindacalista. Solo Eni, evidentemente, non può più assorbire gli impegni occupazionali e la monocommittenza rischia di diventare un boomerang, molto pericoloso per la tenuta del tessuto produttivo locale e di conseguenza per i posti di lavoro. “A fronte dell'avvio dei finanziamenti e delle nuove attività che saranno autorizzate dal soggetto attuatore Invitalia, sarà chiesta la sottoscrizione di un protocollo di legalità, per il rispetto di quanto previsto dalle norme e dai contratti”, conclude Catalano.
In foto il sindacalista Cgil Rosario Catalano
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