Gela. In poco meno di tre mesi, da luglio a ottobre, scoperti quasi cinquanta casi di
allacci abusivi alla rete idrica.
Davanti ad una crisi economica che, spesso, non consente di sopportare il peso dei costi per le utenze, diverse famiglie scelgono la strada di allacciarsi abusivamente alle utenze gestite dal gruppo Caltaqua. Ma non è tutto: una volta scoperte le anomalie, non sono mancati casi di violazione dei sigilli. Ovvero, dopo il sequestro, almeno sessanta utenti hanno forzato il blocco, allacciandosi nuovamente, e senza autorizzazione, alla rete idrica gestita dal gruppo privato italo-spagnolo. Gela, da questo punto di vista, si conferma “capoluogo” incontrastato dell’abusivismo idrico in provincia. “Circa un terzo di questi casi scoperti – scrivono in una nota ufficiale i funzionari di Caltaqua – ha dato luogo successivamente alla regolarizzazione delle posizioni con consequenziale recupero delle quote indebitamente non pagate”. Spesso, però, ad allacciarsi abusivamente sono anche gli insospettabili, commercianti o liberi professionisti che, pur non subendo eccessivamente la flessione economica, scelgono comunque di “risparmiare” sulla bolletta.
