Sì alla commissione di indagine sui rifiuti, in aula grillini divisi: Amato, “non sono più capogruppo”

 
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Gela. Passa la commissione di indagine sul ciclo dei rifiuti, la seconda nell’arco di due anni. Il consiglio comunale ha detto sì alla proposta. Sessanta giorni, senza gettoni di presenza, per fare chiarezza su quanto accaduto nella gestione di un servizio che continua a generare debiti. Le verifiche riguarderanno una fascia temporale che va dal secondo semestre 2015 per arrivare al primo semestre 2018, senza dimenticare comunque il 2014, con il vicesindaco Simone Siciliano che giorni fa ha sollevato non pochi dubbi su un presunto errore di calcolo nel piano economico finanziario. In aula, sono stati diciannove i voti favorevoli, senza troppe differenze di schieramento.

Storie tese tra i grillini. Se il Pd, in blocco, ha sostenuto la richiesta di costituire la commissione (partita da Guido Siragusa), in casa grillina qualcosa non torna. Il capogruppo Angelo Amato è andato in controtendenza rispetto ai suoi compagni di avventura. Simone Morgana, Virginia Farruggia e Vincenzo Giudice si sono schierati a favore della commissione, mentre proprio Amato è stato molto critico. “La proposta arriva dagli stessi consiglieri che facevano già parte della precedente commissione di indagine – ha detto – ma avete giocato oppure avete fatto un lavoro eccellente, come vi siete affrettati a dire? Da tre anni parliamo sempre di rifiuti e niente cambia. Perché, invece, non si forma una commissione di indagine per verificare le procedure di appalto all’Eni oppure la gestione del sistema idrico o il caso Agroverde? Adesso, rinunciate anche al gettone di presenza? Perché, invece, non rinunciate ai rimborsi che spettano alle aziende quando non vi recherete a lavoro per svolgere attività in commissione? Preannuncio che non sono più il capogruppo del Movimento cinque stelle”. Una mossa a sorpresa, quella di Amato, che arriva dopo un periodo certamente non semplice nei rapporti interni al gruppo consiliare pentastellato.

“I revisori facciano le segnalazioni…”. Carmelo Casano non ha usato mezzi termini, riferendosi anche al vicesindaco Simone Siciliano. “Qui, vogliono giocare alle tre carte – ha attaccato – le correzioni che vorrebbe apportare la giunta servono solo ad aumentare le tariffe della Tari. Già in passato, in aula, ho sostenuto che non era possibile accettare un errore contabile e non intervenire. Ma vorrei capire, a questo punto, chi ha ragione? Spero che i revisori dei conti abbiano già fatto le segnalazioni alle autorità competenti. Il vicesindaco, se vuole aumentare la Tari, farebbe bene a formare una sua maggioranza”.

Forza Italia a favore ma…I forzisti hanno scelto la strada della “prudenza” politica. Sì alla commissione, ma non parteciperanno ai lavori. “Per noi – ha detto il capogruppo Salvatore Scerra – non ha utilità. Fino ad ora, non è cambiato nulla. Non è cambiato un assessore fallimentare come Simone Siciliano e non sono cambiati i dirigenti. C’era un errore di calcolo nel piano economico finanziario di quattro anni fa? Direi che Siciliano ha scoperto l’acqua calda”. L’indipendente Sara Bonura ha chiesto direttamente al vicesindaco spiegazioni sulla presenza in strada dei cumuli, nonostante l’ordinanza emessa dal sindaco. “E’ una situazione intollerabile”, ha spiegato il consigliere. Siciliano ha però sostenuto che la rimozione dei cumuli dovrebbe essere completata entro sabato. A supporto della proposta di istituzione della commissione, anche il gruppo di Sicilia Futura, come ribadito dal capogruppo Giuseppe Ventura e dal consigliere Cristian Malluzzo. “Va chiarito soprattutto l’aspetto dei servizi aggiuntivi autorizzati”, ha detto il capogruppo. A favore anche i consiglieri di Energie per l’Italia, tanto che il capogruppo Luigi Di Dio ha chiesto di estendere le valutazioni, partendo dal 2014. Con il sì alla commissione, parte un periodo di verifiche e controlli (l’ennesimo), mentre la magistratura ha già da tempo allungato gli occhi su quanto sta accadendo in municipio. La seduta è stata poi rinviata a martedì prossimo.

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