Sgomberi Iacp, si cerca una soluzione per le famiglie: incontro con l’Istituto autonomo

 
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Gela. Le venti famiglie che da anni vivono nelle case popolari del quartiere Scavone, occupate abusivamente, temono di essere sfrattate entro il 12 dicembre. L’allarme è scattato con l’arrivo degli ordini di sgombero, nonostante molti abbiano partecipato al bando di regolarizzazione lanciato dallo Iacp lo scorso anno. La preoccupazione principale è che queste famiglie, già in una situazione di precarietà, possano ritrovarsi senza un tetto.

Il sindaco Terenziano Di Stefano, consapevole della gravità della situazione, ha avviato un confronto diretto con l’Istituto Case Popolari per trovare una soluzione e garantire che nessuno finisca per strada. L’obiettivo è evitare lo sgombero forzato e valutare le possibilità di regolarizzazione per gli attuali occupanti.

“L’interlocuzione con lo Iacp è costante – ha dichiarato il primo cittadino – per la prossima settimana ci sarà un incontro per trovare una soluzione a tutte le criticità che stanno preoccupando le venti famiglie delle palazzine popolari. Sono cosciente che a monte c’è un atto illegale come l’occupazione abusiva, ma pur garantendo i diritti di tutti, non possiamo consentire che decine di famiglie, con bambini, anziani e diversamente abili possano finire in mezzo ad una strada. Una soluzione deve esserci e faremo il possibile per trovarla”.
Di Stefano intanto ha chiesto una ricognizione urgente degli appartamenti sfitti presenti nel complesso di Scavone. Decine di immobili sono vuoti e in condizioni di degrado, e potrebbero essere assegnati in tempi brevi a chi ne ha bisogno.

“È un paradosso che si pensi agli sgomberi – aggiunge il sindaco – mentre ci sono tanti appartamenti abbandonati nel degrado, abbandonati al loro destino da anni. Per questo motivo, la prima cosa da fare è una ricognizione di tutti gli alloggi popolari dello Iacp per far sì che vengano ristrutturati e assegnati a chi ne ha il diritto e aspetta da tempo”.
La speranza, per il sindaco, è quella di riuscire a ottenere la regolarizzazione per chi da anni vive in quegli alloggi. “Non voglio illudere nessuno – ha precisato – ma questa potrebbe essere la soluzione più realistica per evitare lo sgombero imminente”.

Ed è proprio la regolarizzazione che chiedono queste famiglie, pur riconoscendo l’illegalità dell’occupazione ma sottolineando di averlo fatto per necessità. Sperano in una soluzione che possa stabilizzare la loro situazione e prevenire lo sgombero.

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