Gela. La richiesta formale risale agli ultimi mesi dell’anno appena trascorso. Alla segreteria provinciale del Sunia, però, non sono mai arrivati riscontri dal municipio. Si rimane in attesa di un incontro con l’amministrazione comunale per tentare di trovare soluzioni ad un’emergenza che potrebbe riesplodere, quella degli sfratti di chi vive negli alloggi popolari. “La nostra disponibilità di confronto riguarda la situazione di tante famiglie, di una graduatoria case popolari non più attuale perché non rispecchia per nulla le esigenze e le condizioni attuali ed esige quindi un aggiornamento, nessun nuovo bando di assegnazione all’orizzonte almeno da ciò che sappiamo. Le decine e decine di famiglie alle quali viene tolta la serenità con gli insistenti preavvisi di sfratti e sgomberi, che non si sono fermati neanche durante il periodo delle festività natalizie, danno la misura del dramma che coinvolge le famiglie. Questo tema esige una totale inversione di marcia, per questo è utile un confronto con l’amministrazione comunale per conoscere le strategie per l’emergenza abitativa”, dice il segretario provinciale Sunia Iside Licata.
Licata insiste sul diritto alla casa. “Tutte queste tristi certezze ci dicono che non si può attendere, non possono attendere più centinaia di persone a causa della scarsa ed inadeguata offerta istituzionale e non può essere la strada o l’auto l’alternativa alla dignità di una casa. Tanti, non consapevoli di commettere un illecito, occupano abusivamente un alloggio, sbagliando e commettendo reati. Il Sunia è pronto al confronto con tutti i sindaci della provincia iniziando da Gela, il Comune più popoloso dove i problemi oltre i drammi si consumano ogni giorno spesso nel silenzio”, conclude Licata.