Gela. Un vero e proprio affidamento alla società “Impianti Srr” non c’è mai stato. Ne è certo il segretario provinciale Usb Luca Faraci, che in merito al nuovo servizio in house, per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, adesso ha scritto anche alle procure di Gela e Caltanissetta, oltre che alla prefettura nissena, all’ispettorato del lavoro, ai sindaci della Srr4 e all’Anticorruzione. L’Usb, attraverso la propria struttura legale, ha valutato gli atti, che dopo diverse richieste sindacali, sono stati trasmessi dagli uffici della Srr4. La società “Impianti Srr”, controllata dalla Srr4, ha ottenuto l’affidamento del servizio in tutti i Comuni dell’ambito. Ormai da settimane, i sindacati stanno mettendo in forte discussione il sistema in house, per l’avvio del nuovo servizio, che nei Comuni delle “cinque terre” e a Niscemi dovrebbe partire entro gennaio. Il segretario provinciale Usb, dopo aver approfondito la documentazione ricevuta, ha redatto una nota molto approfondita, a quanto pare inoltrata anche alla procura locale e a quella di Caltanissetta. Secondo il segretario Usb, ad oggi l’assemblea della Srr4 ha solo “deliberato la proposta in house providing”. “Dando così l’avvio al procedimento amministrativo per addivenire all’emanazione del provvedimento finale che rimane in capo all’assemblea dei soci della Srr Ato 4 Caltanissetta Provincia Sud e più complessivamente in capo ai singoli Comuni soci di quest’ultima in quanto titolari delle prerogative in materia di programmazione dei propri servizi. Quindi, ad oggi, nessun affidamento in house del servizio integrato di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani e servizi di igiene urbana nell’ambito territoriale della Srr è stato concretizzato alla società in house della Srr Ato 4 Caltanissetta Provincia Sud, cosi come viene asserito da più parti sugli organi di stampa ed in ultimo nella parte di presa d’atto della determina n.169 del 20 ottobre 2021 dell’amministratore unico della “Impianti Srr”. Del resto non si può affidare un servizio così importante, ipso facto, senza dare seguito alle varie fasi del procedimento amministrativo”, scrive Faraci. Per il sindacato, fin dall’inizio sarebbe stato necessario coinvolgere i singoli Comuni, non solo attraverso l’assemblea della Srr4, ma “in maniera diretta”. La nota richiama la relazione illustrativa delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti e la necessità appunto di un coinvolgimento diretto dei Comuni, perché la Srr4 “non ha natura di ente locale ma costituisce soltanto società strumentale costituita dai Comuni per l’attuazione della gestione di servizi pubblici locali”, si legge nella nota. Faraci è convinto che anche la relazione non rispecchi i termini previsti dalla normativa in materia. La “Impianti Srr”, spiegano dal sindacato, non avrebbe mai presentato “alcuna offerta economica” per il servizio. “In assenza della quale la suddetta relazione non poteva e non doveva essere prodotta, e ancora prima di essere prodotta, qualora venisse presentata l’offerta economica della società in house – prosegue la nota – necessariamente si deve procedere all’analisi o alla verifica di congruità dell’offerta economica stessa, precondizione imprescindibile e presupposto necessario per l’affidamento del servizio in house providing”. Il rup, inoltre, avrebbe dovuto “accertare la sussistenza dei requisiti di legge in capo alla Impianti Srr per l’espletamento del servizio in house di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani e servizi di igiene urbana nell’ambito territoriale della Srr, come ad esempio l’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali ad oggi non ancora effettuata”, continua il sindacalista. La segreteria provinciale Usb ritiene che ci sia stata “una totale omissione della fase istruttoria da parte del rup”. Fortissimi dubbi vengono espressi anche sui contratti che regoleranno il rapporto con i Comuni. Faraci spiega che mancano le linee guida per la definizione del contratto di servizio e dei disciplinari tecnici. Ritornando sulla relazione illustrativa, il sindacato mette in dubbio la fondatezza di alcuni dati. “Pure nel merito la relazione illustrativa in questione, è carente, confusionaria e contiene alcuni aspetti non veritieri, sia circa il fatturato della società in house stabilito dall’art.16 comma 3 decreto legislativo 19 agosto 2016 n.175, sia circa l’attività svolta dalla società in house ai sensi dell’art.5 comma 1 lettera b) D.Lgs. 18.04.2016 n.50. La carenza è dovuta sostanzialmente in ordine all’onere di motivazione previsto dall’art.192 comma 2 D.Lgs. 18.04.2016 n.50, che deve essere concreta, riscontrabile, controllabile, intellegibile e pregnante sui profili della convenienza, non solo economica, della scelta”, riporta la nota. La relazione viene bollata come “insignificante”. “Lo è pure sotto l’aspetto della convenienza economica che viene ritenuta congrua senza la verifica di congruità dell’offerta della società in house o meglio senza che la Impianti abbia presentato l’offerta economica per la gestione del servizio integrato di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani e servizi di igiene urbana nell’ambito territoriale”, aggiunge il segretario Usb. Dalla comunicazione emerge che si andrà incontro ad un aumento del costo complessivo. “Le motivazioni economiche addotte non sono altro che un bluff, poiché il raffronto deve essere fatto con la gara ponte e non con la gara settennale che non è mai stata progettata e quindi mai effettuata, in riferimento alla quale basta raffrontare il computo estimativo di gestione della gara ponte con quello dell’affidamento in house e si rileva, contrariamente a quanto asserito nella relazione illustrativa – riporta la nota – che non solo non si avrà un risparmio del 11,50% circa, ma addirittura si avrà un maggiore costo del servizio di circa il 13%, poiché si ricava dal raffronto non una economia complessiva di circa 2.116.768,97 di euro ma un maggiore costo del servizio pari a 1.845.530,95 di euro”.
Nella relazione della Srr, la segreteria Usb ha accertato anche il mancato riferimento all’esonero dalla riscossione del contributo Conai, che quindi andrebbe detratto. Una serie di possibili anomalie, che per il sindacato sono anche contrattuali. “Nessun contratto normativo deve essere stipulato con la Srr e nessun contratto attuativo deve essere stipulato con i Comuni (contratti che vengono richiamati nella determina n.169 del 20 ottobre 2021 dell’amministratore unico della società in house, arrogandosi, addirittura, il diritto e la titolarità di aver avviato le procedure prodromiche per la redazione e l’approvazione del contratto normativo e dei contratti attuativi, atti non previsti nel caso di specie, bensì previsti solo nel caso di ricorso al mercato e che sarebbero ovviamente di esclusiva competenza della committente e non dell’appaltatore) – conclude la nota redatta dalla segreteria provinciale Usb – ma solo e soltanto deve essere stipulato il contratto di servizio tra la società in house e l’ente affidante, per il quale la Srr quale ente controllante è tenuta ad esercitare il controllo analogo nei confronti della Impianti, e ancora, prima del contratto di servizio occorrono necessariamente i disciplinari tecnici per la quantificazione dei servizi da effettuare in ogni singolo Comune e i relativi costi dei servizi quantificati”. Dopo la verifica sugli atti, per la segreteria provinciale dell’Usb la conclusione è piuttosto ovvia, ad oggi non ci sarebbe stato nessun affidamento formale alla società in house “Impianti Srr” e quindi i Comuni delle “cinque terre” e Niscemi dovranno procedere ad un’ulteriore proroga a Tekra, come ha già fatto l’amministrazione comunale di Gela, che sta vagliando soluzioni alternative a quella in house.