Gela. Lo avevano chiesto subito dopo l’insediamento del nuovo direttore generale dell’Assemblea territoriale idrica. I sindacati questa mattina hanno incontrato lo stesso direttore generale e il presidente dell’Ati. In videoconferenza i confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro hanno esposto una serie di quesiti sia al direttore Antonino Collura che al presidente Massimiliano Conti. Il nodo fondamentale per la nuova fase gestionale del servizio idrico è quello degli investimenti e ci sono 60 milioni di euro da investire nelle reti e nella depurazione. “Non è mai troppo tardi ma adesso bisogna entrare nel merito delle scelte gestionali per salvaguardare gli investimenti ed evitare che le tariffe siano un autentico salasso per i cittadini. Ci sono 60 milioni di euro di denaro pubblico – dicono i sindacalisti – disponibile per intervenire e ammodernare il servizio di erogazione idrica agendo sulle condotte e assicurando la manutenzione ordinaria e straordinaria dei depuratori. Sono somme in grado di ristorare l’economia dei territori e offrire un reale sbocco occupazionale in questo drammatico momento. Abbiamo chiesto e continueremo a chiedere come e quando si interverrà nonché a quanto ammonterà la quota degli investimenti privati in compartecipazione. Questo è un aspetto per nulla trascurabile, da ponderare perché può avere pesanti ricadute sulla determinazione del nuovo prezzo dell’acqua”. Tra le priorità della nuova gestione dell’Ati, oltre agli investimenti, ci sono aspetti ancora più immediati, dal nuovo piano tariffario a quello d’ambito. Il presidente Conti aveva spiegato che dovrebbe essere in dirittura di arrivo proprio il piano tariffario.
“Purtroppo – proseguono i segretari – la provincia di Caltanissetta è povera di fonti idriche. E’ costretta a comprare l’acqua da Siciliacque che rifornisce Caltacqua. Tale passaggio costituisce una significativa componente dei 70 centesimi pagati a mc, prezzo, sul quale ricade anche la quota degli investimenti pubblici e privati che fanno capo alla gestione del sistema idrico integrato. In previsione delle nuove articolazioni del servizio di erogazione idrica, proprio su questo passaggio vigileremo per evitare che ai cittadini venga chiesto di pagare bollette esorbitanti emesse per ripianare eventuali e inaccettabili sprechi gestionali. In tale contesto la regione Sicilia ha un ruolo fondamentale nel calmierare il costo di approvvigionamento avendo il potere di rivederlo al ribasso qualora dovesse risultare economicamente insostenibile”. Collura, che è dirigente al Comune di Gela, si è insediato solo da pochi giorni come manager dell’Ati e ha già avuto i primi incontri diretti con il presidente Conti. L’obiettivo dell’Ati, almeno a stando alle dichiarazioni del presidente, sarà quello di garantire un controllo più stringente sulle attività del gestore Caltaqua, che ancora oggi è al centro di tante polemiche per un servizio ancora poco efficiente, soprattutto in città. I sindacati concludono sostenendo la necessità che l’Ati definisca il piano di investimenti, così da concretizzare le risorse pubbliche disponibili.