Gela. Rilanciare e ordinare i servizi erogati dall’assessorato alla solidarietà sociale del Comune. Sono questi i propositi della Camera del lavoro, insieme alla funzione pubblica di Cgil e Cisl.
In un periodo in cui i servizi alla persona subiscono notevoli tagli e i comuni hanno difficoltà nel mantenere il patto di stabilità, ecco la proposta del sindacato, che ha incontrato il sindaco.
Cgil e Cisl chiedono alla Cooperativa Progetto Vita una adeguata distribuzione delle ore di lavoro in modo da evitare tra le stesse operatrici disequilibrio e garantire a tutte le stesse ore che purtroppo non superano le 13 ore settimanali. Altra richiesta riguarda
lo scorrimento della graduatoria in caso di decesso dell’assistito anziano, propopsta che già Maria Morinello (dirigente ripartizione solidarietà sociale), ha fatto propria sin dall’avvio del servizio. Infine la verifica sulla possibilità da parte della giunta comunale e/o del consiglio comunale di reperire fondi per aumentare le ore di assistenza.
“Noi vogliamo dare un contributo di idee – dicono Ignaizo Giudice, Guido Dato e Vincenzo Russello – che porti alla concertazione sociale sull’uso dei fondi che la regione siciliana destina all’erogazione dei servizi alla persona, convinti che una città civile non può negoziare ciò che nel tempo si è ottenuto e convinti che spesso l’ammnistrazione comunale è controparte ma che a volte il percorso può e deve essere essere unitario per il bene della città a partire dai cittadini anziani e inabili”.
Secondo Cgil e Cisl la verifica sulla quantità di fondi destinati dalla Regione al Comune di Gela non può che aprire la strada nel comprendere cosa viene destinato dall’Asp alla città di Gela. “Magari dopo questra verifica – aggiunge Giudice – scopriremo che gli anziani e gli inabili assistiti possono essere di più dando, così, serenità a centinaia di famiglie che chiedono assistenza”.