Gela. Al tavolo unitario del patto progressista-civico, ci sarà. “Sono stato invitato – dice l’ex segretario cittadino del Pd Guido Siragusa – sicuramente, quando si terrà io parteciperò”. Dopo aver lasciato la guida del Partito Democratico locale, per una chiara divergenza con altri esponenti di spicco del gruppo dirigente, Siragusa non ha comunque rinunciato a lavorare nell’area progressista, vista però come un campo largo. “Spero proprio che non si commetta l’errore di far saltare questo tavolo – precisa – l’intuizione di allargarlo alle forze moderate è assolutamente felice. Però, non la si deve vanificare facendosi trascinare dalla troppa fretta o nel tentativo di prendere delle scorciatoie. Ci vorrà molta pazienza, da parte di tutti”. Gli stessi dem, il progetto civico (“Una Buona Idea” e “Civico lab”) e il Movimento cinquestelle, da settimane insistono per fare il punto della situazione, tutti insieme, inaugurando il tavolo unitario che dovrebbe condurre alle amministrative del prossimo anno. L’apertura ai moderati è stata quasi plateale ma queste forze, a partire dai renziani di Italia Viva, hanno fatto sapere che avrebbero preferito attendere, così da avere riscontri da altri movimenti, con i quali il discorso è in essere. Più di qualche distinguo, anche in giornata, si è materializzato. Siragusa, che già alla guida del Pd propose lo schema largo e il dialogo convinto con le forze progressiste e civiche, non individua soluzioni alternative al pieno riconoscimento della sfera dei moderati. “Ci deve essere questa capacità – continua – Pd e Movimento cinquestelle, da soli, non possono avere la meglio su forze di centrodestra unite. Bisogna mettere da parte le velleità personali e lavorare ad un programma valido e all’individuazione di un candidato condiviso. Il Pd, come avevo lamentato, non rappresenta più il centrosinistra. Ho votato il segretario Schlein, vincendo in città, perché veramente pensavo che avesse intenzione di cambiare del tutto il partito. Purtroppo, ad oggi, questo non si è visto e la questione non può essere limitata al solo caso del partito in Campania”. L’ex segretario, da qualche tempo, sta sviluppando in maniera più intensa il confronto con forze e gruppi che si rivedono in questo contesto politico.
“Con il consigliere comunale Paola Giudice e con il suo gruppo i rapporti sono sempre stati molto buoni – precisa – stiamo parlando. Ci confrontiamo. Lo sto facendo non solo con loro. Quando condussi la segreteria del Pd, iniziai a pormi quesiti sul fatto che esponenti di sinistra come Giudice e tanti altri che si rivedono in questi valori, non si riconoscessero nel Pd locale. Probabilmente, è stata la causa di quanto accaduto successivamente. Con la vittoria della Schlein ero convinto che il cambiamento potesse incidere. Tentai di avere l’adesione del consigliere Giudice ma alla fine penso che abbia avuto ragione lei”. L’esponente dem, infine, sembra quasi rivolgersi a tutti i possibili pezzi di una coalizione ancora da strutturare. “Non bisogna lasciarsi trascinare dai posizionamenti personali – conclude – altrimenti, si rischia di perdere di vista la situazione drammatica nella quale versa la città”.