Gela. Sarà necessario nominare un nuovo amministratore giudiziario, per la gestione dei beni che vennero sequestrati all’allevatore Maurizio Trubia. I giudici del tribunale delle misure di prevenzione di Caltanissetta hanno dovuto prendere atto dell’arresto, risalente a settembre, del professionista palermitano che se ne occupava. E’ stato coinvolto in un’inchiesta che ipotizza irregolarità, nella gestione di diversi patrimoni. Il nuovo amministratore verrà nominato ad inizio novembre. La difesa di Trubia, sostenuta dall’avvocato Nicoletta Cauchi, ha impugnato il provvedimento di sequestro, ritenendo che non ci sia mai stato nessun legame tra i beni ed eventuali attività criminali di Trubia, che gli investigatori considerano appartenente a Cosa nostra. Negli scorsi mesi, l’allevatore è stato assolto, dopo essere finito a processo per l’indagine antimafia “Redivivi 2”. I giudici nisseni, sempre ad inizio novembre, provvederanno ad affidare l’incarico anche ad un perito, che dovrà verificare l’origine del patrimonio e dei beni di Trubia. La difesa ha avanzato questa richiesta, proprio per effettuare ulteriori approfondimenti.
Il consulente di parte, sentito lo scorso anno, spiegò che i beni, per circa mezzo milione di euro, deriverebbero solo dall’attività lavorativa svolta da Trubia. Sotto sequestro, con un provvedimento eseguito dai poliziotti, finì pure il gregge dell’allevatore.