Gela. In serata, potrebbero emergere i primi risvolti concreti nell’agorà politica partita poco prima della fine dell’anno. È in programma un nuovo confronto tra le forze progressiste, civiche e moderate che hanno risposto all’appello. All’approccio iniziale, di tipo valutativo, adesso bisognerà far subentrare un risvolto in più, quello delle vere e proprie fattezze politiche dell’alleanza in costruzione. C’è chi vuole arrivare, prima possibile, non solo ad un programma condiviso ma anche al volto di una coalizione che dovrà essere guidata dal candidato a sindaco: destinato a porsi come “garante” del progetto amministrativo. “Io sono fiducioso – dice il coordinatore M5s Simone Morgana – dobbiamo lavorare come gruppo e soprattutto non far prevalere i personalismi. Solo in questo modo potrà esserci un risultato. Si deve andare avanti con pazienza per la coesione. Se c’è qualcuno che vuole anteporre i personalismi alle esigenze di un gruppo che possa costruire per la città, non lo possiamo impedire. Però saggezza vuole che il lavorare come gruppo ci permetterà di superare i personalismi o le velleità individuali”. I grillini hanno sviluppato l’azione propedeutica all’agorà politica, proprio nel senso di mettere insieme forze che si possano rivedere in un’idea comune di città. Diversi compagni di viaggio, però, vorrebbero una spinta ulteriore targata pentastellati. Devono essere i riferimenti del Movimento cinquestelle, secondo alcuni potenziali alleati, a dirimere le pulsioni interne e a fare una proposta pratica, anche per un candidato a sindaco che possa trovare ampio seguito. È indubbio che nel progetto per la città ci sia chi si prepara ad una discesa in campo e non come comprimario.
“Il modello deve essere quello dell’incontro per costruire un progetto e una coalizione credibile che assicuri soprattutto la governabilità – dice inoltre Morgana – rimango convinto che l’obiettivo si possa raggiungere e la partecipazione costante di tanti esponenti mi sembra una conferma. Se non fossero certi che il progetto può essere vincente, avrebbero già lasciato”. Le caselle politiche da sbarrare non mancano e lo scenario dell’agorà è assolutamente eterogeneo, forse anche troppo. “Si può trovare una sintesi – ribadisce il coordinatore M5s – soli non si va da nessuna parte. Sono fiducioso anche rispetto alle scelte degli altri. Non deve esserci l’assillo di concludere prima possibile. La fretta è cattiva consigliera. Il momento arriverà e servirà a capire quale strada seguire”. Anche i pentastellati si giocano molto nello scacchiere locale e per questo hanno repentinamente mutato strategia, sostenendo una coalizione con colori non necessariamente convergenti piuttosto che presentare un progetto da caricarsi sulle spalle in solitudine. Si ragiona intorno ad uno specchio di prospettiva per cercare di governare la città in un lasso di tempo almeno decennale. L’obiettivo è ambizioso. Bisognerà definire il percorso per mettere sul tavolo la carta giusta.