Gela. Né nell’ex monastero delle Benedettine né in un Museo del mare, del quale si sono perse le tracce. La nave greca è attualmente esposta a Forlì e dalla maggioranza del sindaco Lucio Greco c’è chi inizia a chiedere spiegazioni. Lo fa il presidente della quinta commissione consiliare Rosario Trainito, convinto che i resti della nave, anche se provvisoriamente, potessero essere collocati nell’ex monastero. “Qualche mese fa, fui uno dei primi a sostenere che, in attesa dell’apertura del Museo dei relitti greci, la nave dovesse essere esposta all’interno del monastero delle Benedettine. In accordo con la tesi del sindaco Lucio Greco – dice – ero convinto che in questo modo la nostra città avrebbe potuto godere appieno della bellezza della nave, creando di conseguenza un movimento turistico di una certa entità. La mia posizione suscitò una sorta di linciaggio mediatico, non solo da parte di alcune associazioni ma anche di alcuni consiglieri, che consideravano sbagliata la scelta di posizionarla in quella sede. A loro giudizio, i resti della nave non potevano essere prima estratti, poi montati e infine di nuovo ricollocati, perché tutto ciò ne avrebbe compromesso l’integrità, con l’effetto di rimandare l’avvio del sito di Bosco Littorio. A dare man forte alle loro posizioni ci ha pensato, purtroppo, lo stesso presidente della Regione Nello Musumeci”. Trainito ricorda la visita del governatore in città e l’impegno a dare il via libera da subito ai lavori del Museo del mare. Ad oggi, come di recente denunciato anche dal deputato regionale M5s Nuccio Di Paola, nulla si è mosso.
“Davanti ad una platea di giovani, che nella politica ripongono mille speranze, Musumeci aveva assicurato che, entro un paio di mesi, la città avrebbe avuto il suo Museo del mare. Mi dispiace constatare – continua Trainito – che alla fine le parole sono volate al vento, perché del museo, a distanza di molti mesi, non c’è neanche l’ombra. L’unico risultato, incontestabile, è che la città è stata scippata della sua nave. E’ stata trasportata e montata, in bella mostra, a Forlì. Mi aspetto adesso che tutti coloro che hanno osteggiato la mia proposta rivedano le loro posizioni, ammettendo di aver commesso un grave errore. Semplicemente, volevamo offrire alla città un’opportunità di crescita sociale, culturale ed economica”. Del museo non si sa più nulla e il tempo trascorre inesorabile, in un territorio che ancora cerca un rilancio culturale, sempre più difficile da raggiungere.
Serietà zero , i suoi referenti locali di diventara’ bellissima perché non sollecitano il loro presidente ,ad avviare i lavori del museo di bosco littorio se continua così altro che rilancio culturale e turistico
Si doveva collocare provvisoriamente alle Benedettine, e chi ha dato il permesso di collocarla a Forlì. Penso la Regione che ci rema contro. I danni della non esposizione sono tanti sia sotto l’aspetto culturale che turistico. Questa città’ subisce sempre atti prevaricatori di questo genere.