“Senza fatti concreti nessun voto è scontato”, Di Stefano: “Mai imposta mia candidatura a sindaco”

 
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Terenziano Di Stefano

Gela. Nessun vincolo sugli atti che a breve l’amministrazione comunale farà pervenire in aula consiliare, a partire da quelli finanziari. Fino ad ora, i civici di “Una Buona Idea”, nonostante siano fuori dal progetto dei pro-Greco, hanno sempre mantenuto una linea di responsabilità. Alla ripresa, però, serviranno garanzie su questioni cruciali. “Se ci saranno riscontri concreti, con i fatti, il nostro voto non mancherà di certo – dice l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano – in caso contrario, non saremo in aula. Se qualcuno vuole giocare su temi fondamentali, noi non ci stiamo”. Di Stefano, tra i fondatori del progetto civico, declina le aspettative del gruppo. “L’amministrazione deve dare risposte importanti su Macchitella lab. Settembre, inoltre, è alle porte e in Regione si lavorerà alla prossima finanziaria, noi attendiamo che venga inserita la norma sulle royalties estrattive di “Argo-Cassiopea” – prosegue l’ex assessore – la giunta Greco deve insistere. Allo stesso modo, vogliamo capire come si muoverà sulla vicenda Timpazzo, sull’emergenza sanitaria cittadina e sui finanziamenti. Non bastano impegni solo formali, magari in risposta ad interrogazioni. Servono fatti concreti”. Sono queste le condizioni poste dai civici. Il voto dei consiglieri di “Una Buona Idea” in più occasioni si è rivelato decisivo negli equilibri di aula e per non far sprofondare i pro-Greco, da tempo privi di autonomia nei numeri. “Anche sui finanziamenti non ci fermeremo – continua Di Stefano – chiederemo di avere indicazioni precise sui cronoprogrammi di tutti i progetti”. L’ex numero due della giunta fa intendere che la via della responsabilità istituzionale non presuppone un assenso aprioristico agli atti dell’amministrazione. “Ci hanno più volte accusati di fare da stampella alla giunta comunale – dice ancora – il nostro gruppo invece ha cercato soprattutto di muoversi in un’ottica di salvaguardia della città. La situazione attuale dell’ente comunale non è delle migliori e vanno condotte valutazioni attente anche con riferimento a quello che dovrà fare la prossima amministrazione”. I civici, in questi mesi, non hanno mai negato convergenze con pezzi dell’area progressista ma in un ragionamento solo finalizzato agli atti e alle dinamiche di aula. Non è mai stato formalizzato un vero patto politico. “Alcuni ragionamenti mi fanno sorridere – precisa Di Stefano – noi siamo stati accusati di voler stare con il Pd e con il Movimento cinquestelle, solo per aver condiviso strategie su atti importanti. Poi, invece, nel centrodestra locale ci sono gruppi che a Caltanissetta aprono tavoli di dialogo con il sindaco del Movimento cinquestelle”. I dirigenti di “Una Buona Idea”, di recente, hanno tenuto a battesimo il “progetto città” e dato vita ad un secondo movimento. Non si sentono affatto isolati rispetto ai due poli, quello di centrodestra e quello di centrosinistra. “E’ una fase di riflessione per i leader dei partiti che studiano il da farsi per le europee e questa scadenza elettorale avrà sicuramente ripercussioni sugli equilibri nelle amministrative – prosegue Di Stefano – non è vero che i riferimenti dei partiti locali potranno muoversi in autonomia. Tutto sarà deciso sulla base di schemi che sono ancora in fase di definizione. Noi non aspetteremo fino al prossimo anno. Costruiremo con quelle forze che possono veramente avere autonomia per le scelte che riguardano la città”.

I civici, ancora una volta, confermano che non c’è nessuna collocazione già delineata. Al contempo, l’ex vicesindaco non mette le mani avanti nella corsa ad un’eventuale candidatura a primo cittadino. “Quando leggo dichiarazioni che pervengono quasi sempre dalla stessa area politica e che mi danno già come candidato a sindaco – conclude – ho l’impressione che qualcuno cerchi solo scuse. L’ipocrisia dovrebbe essere messa da parte. In tutti i partiti e i movimenti ci sono esponenti intenzionati a mettersi in gioco per la sindacatura. Il nostro gruppo non ha mai imposto la mia candidatura a sindaco. Personalmente, l’ambizione c’è ma sarei il primo a rinunciare se in un progetto per la città si trovasse una persona capace di aggregare più forze, tutte rivolte alla crescita vera della città. Del resto, già quattro anni ci fu la prova che non avevamo interesse a primeggiare con la candidatura a sindaco. C’erano tutte le condizioni ma decidemmo di dare la precedenza al progetto e alla coalizione che lo sosteneva. Direi che il biglietto da visita parla chiaro”.

1 commento

  1. Senza fatti concreti, voto non scontato.
    Quindi si vota e in cambio assessore e\o ghelas. Bene ….bene .
    Così si fa la politica con la “p” minuscola.

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