Gela. Come l’estate di un anno fa e in realtà come sempre. L’ennesima crisi idrica che si è abbattuta sulla città è la summa di inefficienze gestionali, politiche e manageriali. La società italo-spagnola Caltaqua, per l’ennesima volta, dimostra di non essere in grado di portare avanti un sistema tanto delicato. I due livelli, con il sovrambito di Siciliacque, sono serviti ad oggi solo ad ingrassare le casse delle due aziende. Incassa bollette “d’oro” in cambio di un’erogazione idrica che in alcuni quartieri è una specie di miraggio, così come l’impegno alle forniture “h24”, del tutto fuorviante. La città sprofonda e l’emergenza idrica addirittura non ha mancato di farsi sentire durante l’allerta Covid, quando in teoria sarebbe stato necessario rispettare in maniera stringente precisi protocolli igienico-sanitari. Il sindaco Lucio Greco per anni ha condotto una personale campagna contro i disservizi idrici e nell’ottica di un ritorno ad un sistema pubblico. C’è stato il voto in questa direzione della commissione tecnica, ma ad oggi è tutto come prima. L’Assemblea territoriale idrica deve ancora prendere possesso delle funzioni fino a qualche mese fa attribuite all’Ato Cl6. Controlli sull’efficienza della gestione ce ne sono stati pochi, se non pochissimi. Greco ha preso carta e penna e ha scritto a Caltaqua e all’Ati. Fa un resoconto dei continui disservizi e nella missiva scrive di una “miope ed inefficiente politica gestionale” di Caltaqua.
Chiede che il direttore generale dell’azienda venga in città per effettuare sopralluoghi nei quartieri senza acqua, così da rendersi conto “delle sofferenze subite dalla popolazione”. L’ennesima estate di passione è iniziata e il copione non cambia affatto.
E’ arrivata una bolletta di 2000 euro per 400 mc. Consumati nel 2 bimestre 2020 nel nostro condominio ormai i prezzi sono a livelli insopportabili e ancora dopo un anno il nostro sindaco non ha risolto un bel niente, anzi da quando e’ in carica glielo fanno apposta hanno aumentato l’acqua di almeno il 30% rispetto l’anno scorso. Complimenti.
Allora bisogna rivolgersi al tribunale dell’acqua. Solo in esso possiamo avere una speranza e togliere di mezzo ste gestioni che hanno fatto della città solo cassa.basta basta e basta . Andare anche al Tar o tribunale dei diritti europei tramite dei comitati.con una denuncia direttamente alla procura in mano.